«Io assessore? Nessun contatto, ma ora Assisi traini l’Umbria»

Eugenio Guarducci e i ’rumors’ sulla sua candidatura a Cultura e Turismo

Eugenio Guarducci, imprenditore, patron di Eurochocolate e direttore artistico del Todi Festival

Eugenio Guarducci, imprenditore, patron di Eurochocolate e direttore artistico del Todi Festival

Assisi, 23 giugno 2016- «Se fossi di Assisi farei una scelta che mi Proietti verso il futuro. Il corriere Bartolini è già passato». E’ il tweet fatto da Eugenio Guarducci il giorno dopo il primo turno elettorale nella città serafica. Una «arguta sintesi» anticipatrice di quanto, di lì a un paio di settimane, sarebbe accaduto. Ad accorgersi del tweet qualche giorno dopo, il segretario del Pd Giacomo Leonelli e la stessa Proietti che in una nota aveva chiosato: «Un onore ricevere il sostegno delle eccellenze umbre». Forse per questo in città, dopo la vittoria della Proietti sono cominciate a circolare voci su un incarico per il patron di Eurochocolate. Lui si dice sorpreso e lusingato al tempo stesso, smentendo però qualsiasi ‘convocazione ufficiale’. «In verità, anche se ho parlato con lei al telefono dopo quel tweet, non ci conosciamo. Così come non conosco Bartolini. E’ chiaro – dice – che il mio non era un giudizio sulle persone ma sul criterio ispiratore per costruire le candidature. Una si basa su logiche forze un po’ sorpassate, nell’altra ci ho letto invece una sorta di laboratorio-Assisi, una sperimentazione che credo tornerà utile al Pd anche in altri appuntamenti elettorali. Appoggiare il candidato di una lista civica ha consentito al centrosinistra di riprendersi Assisi dopo più di vent’anni».

Dica la verità. L’idea di poter avere un incarico ad Assisi la stuzzica.

«Premesso che io non ho avuto alcun contatto con chicchesia sull’argomento e sottolineato che, come scritto in un altro tweet ‘non farei Sgarbi a nessuno’ nel senso di diventare come lui assessore esterno nei comuni di mezza Italia, ammetto che chiunque sarebbe attratto da una ’sfida’ così importante. In ogni caso credo che Assisi possa trovare dentro le sue mura i profili per il rilancio della città in ambito culturale, turistico, del marketing e quant’altro nel rispetto della sua vocazione mistica ma non solo».

Si spieghi

«Beh Assisi è e deve diventare ancora di più il motore che tira tutta l’Umbria, soprattutto nei settori cultura, marketing e turismo. Il tema è: non abbandonare il profilo mistico della città ma ogni tanto qualche «S» si potrebbe togliere per far diventare ciò che è mistico... mitico, sul modello di Santiago di Compostela dove, con una pianificazione non certo casuale, si è riusciti a far vivere tutti i territori che si incontrano lungo gli 800 chilometri di cammino francescano, tutto l’anno».

C’é chi dice che lei vuole fare troppo: il Todi Festival, i locali in centro a Perugia, Eurochocolate etc...

«Guardi. A Todi mi hanno chiamato e nel caso di Assisi mi pare si sia trattato solo di una battuta».

E allora?

«E allora auguro buon lavoro a chi ricoprirà quel ruolo, non nascondo di invidiarlo un po’. Anzi, se fossi io il sindaco mi terrei la delega. La chiave del rilancio della città e più in generale dell’Umbria passa da Assisi che dovrà essere pronta a fare da traino sul fronte regionale, ora poi i colori istituzionali sono quasi gli stessi».

Ma se qualcuno la chiamasse sul serio?

«Non mi spaventerebbe, anzi, ma è giusto che la Proietti guardi tra le mura della sua città...».

Donatella Miliani