Terni, se il caro estinto non ha il timbro non va al camposanto

I custodi del cimitero non fanno entrare una salma che doveva essere tumulata perché la bara era sprovvista di un bollo previsto dal regolamento di polizia mortuaria. La risposta dell'agenzia VIDEO

Un cimitero

Un cimitero

Terni, 31 agosto 2015 - Altro che nero. I funerali a Terni si tingono di giallo. Pochi giorni fa, infatti, è scoppiato il caso. Il funerale di un giovane di 34 anni deceduto in casa per un malore improvviso è stato fermato proprio all'ingresso del cimitero comunale perchè sul feretro non era stato apposto un timbro in ceralacca come dispone il regolamento di polizia mortuaria del Comune di Terni. Al comma sette dell'articolo 24 del documento, infatti, è disposto che "il responsabile del servizio di custodia del cimitero o del crematorio di destinazione verifica l’integrità del sigillo apposto sulle viti di chiusura del coperchio della bara da parte dell’incaricato del trasporto; inoltre, controlla la corrispondenza  di questo sigillo, su cui è impresso il nominativo dell’Impresa, con quello riprodotto in calce al verbale di chiusura del feretro". Questo sigillo "marchiato" mancava e la salma non è stata fatta entrare al cimitero, aggiungendo così altro dolore allo strazio di una famiglia che si è vista strappare un familiare di così giovane età. Sono stati momenti di dolore, panico e rabbia. Sono intervenute anche le forze dell'ordine che hanno cercato di capire cosa fosse accaduto. In sintesi: funerale interrotto e rinviato al giorno dopo con la salma temporaneamente trasferita in obitorio. Forte imbarazzo anche per l'agenzia funebre che stava svolgendo il servizio, lì per lì  rimasta di sasso perchè mai prima di allora per i suoi servizi aveva usato questo speciale timbro, ma soprattutto mai prima di allora qualcuno del cimitero glielo aveva chiesto o le aveva detto fosse necessario. Così almeno giura Maurizio Billera uno dei responsabili dell'Agenzie Funebri Riunite, protagonista di questa vicenda.

Raggiunto al telefono da La Nazione, Billera, ha tenuto a sottolineare come la sua agenzia sia "in regola su tutto" anche se ancora non compare iscritta nei registri della Camera di commercio "perchè - dice lo stesso Billera - il commercialista non ha ancora portato i documenti alla Camera di Commercio". "Ma del resto - aggiunge - per fare fattura serve la partita Iva, mica l'iscrizione alla Camera di Commercio". E la partita Iva c'è e risulta attiva, la sede pure e tutti i documenti da consegnare al Comune sono stati consegnati. Dice lui. Ma allora perchè si è verificato un episodio tanto increscioso che ha impedito a una famiglia di piangere con realtiva tranquillità la prematura scomparsa di un parente. Lo racconta lo stesso Billera in questa intervista telefonica con La Nazione; intervista autoirizzata alla pubblicazione dallo stesso interlocutore in uno spezzone di registrazione che qui non viene riproposto.

Insomma,nonostante il regolamento di polizia mortuaria lo si possa scaricare dal sito internet del Comune di Terni l'impresa funebre non sapeva fosse necessario questo "timbro". La domanda a questo punto è: come è possibile che nelle altre decine di funerali celebrati in precedenza dalla stessa ditta questa mancanza non è emersa? E adesso che è venuto fuori questa sorta di "baco procedurale" cosa accadrà? Dopo lo stop della salma al cimitero, l'impresa di onoranze funebri si è messa in regola nel giro di pochissime ore, ma in generale, per il futuro... sempre meglio avere un timbro in più.