Filippo Timi a Venezia, "The show mas go on"

L'attore perugino protagonista alla Mostra del cinema svela i suoi tanti progetti

Filippo Timi con la regista Ra di Martino

Filippo Timi con la regista Ra di Martino

Umbria, 8 settembre 2014 - E' sbarcato, ancora una volta, alla Mostra del cinema di Venezia, Filippo Timi. E lo ha fatto con un'opera insolita e stravagante, uno scoppiettante documentario ricco di invenzioni e creatività che la regista Ra di Martino ha dedicato ai mitici Magazzini Mas di Roma. “The show MAS go on” è stato presentato al Lido come evento speciale delle Giornate degli Autori e ha subito fatto il pieno di applausi e consensi, conquistando, uno dietro l'altro, tre premi importanti. “ Volevo celebrare un luogo di culto nell'immaginario collettivo, sono felicissima della generosa disponibilità creativa che mi hanno regalato gli attori” spiega la regista che ha coinvolto nell'avventura anche Sandra Ceccarelli, Maya Sansa e Iaia Forte. Sono loro ad affiancare l'artista perugino, sempre in cerca di nuove sfide. Perché quest'opera? “Innanzitutto per la regista, bravissima – racconta Timi -. Avevo già lavorato con lei in un video d'arte, La camera” e questo progetto su un luogo dove si trova l'umanità più diversa mi ha subito convinto. Quando poi mi ha parlato del mio ruolo, ho pensato: è perfetto”. Perché, cosa fa? “Oltre alla voce narrante iniziale, canto una canzone di Lou Reed, “A perfect day” con testo in italiano appositamente adattato, immerso in un mare di mutandoni a 3 euro. Come in “Giorni felici” di Becket”. Ma ha mai comprato qualcosa ai Magazzini Mas? “Certo, sopratutto per i miei spettacoli, ricordo un paio di scarpe da paracadutista in lattice. E poi calzette di spugna e mutande anni Settanta, costano pochissimo”. L'emozione di arrivare a Venezia con un evento speciale? “E' diverso dall'esserci con un film in concorso, dove la messa in gioco è più alta, c'è il giudizio di una giuria, il red carpet, così emozionante e stressante. In questo caso tutto è più tranquillo, vivo l'aspetto della festa più della gara. Quello che conta è credere in quello che si fa”. Presto sarà in tv con una serie web, “Il candidato”. Insomma, non c'è limite nelle scelte? “Conta la passione, non mi piace chi si fissa su una categoria, di genere o di formato, chi rinuncia a occasioni che possono tirar fuori nuovi colori espressivi.” Arriva da un'estate ricca di impegni, vero? “Ho girato altre due puntate della serie Sky “I delitti del Barlume”, è stato ancora più bello della prima volta, conoscevo già persone e luoghi, è come tornare a casa” E poi c'è anche il nuovo film di Bellocchio... ​“E’ una piccola partecipazione. Marco è Marco, quando chiama vado, senza discussione. Molto emozionante”. E' vero che ha appena girato in Amazzonia? “Sì, è un film estremo, come lo sono gli argomenti che tratta, la foresta, gli sciamani, la Ayahuasca, un'erba psicotropa che provoca visioni a occhi aperti. Un'esperienza forte, profonda, buona” E per il futuro? “Tanto teatro, con i miei spettacoli. Ricomincio con “Skianto”, è la mia ultima creatura, ho proprio voglia di portarla in giro, soprattutto a Perugia. Poi riprendo il Don Giovanni a Roma e Torino e Favola a Firenze, forse c'è l'idea di farne un film. E vorrei riproporre Amleto, di tanto in tanto va rifatto. E sto scrivendo un nuovo spettacolo”. E Perugia, l'Umbria? “Ci sono sempre, ci sono affezionato, non vedo l'ora di portare Skianto al Morlacchi, a dicembre. Qui ci sono i miei genitori e poi a casa io scrivo benissimo, nella mia cameretta”.

SOFIA COLETTI