"Luisa Spagnoli", la pronipote: «Assenti Regione, Nestlè e sindacati»

Polemica sulla fiction dedicata all'imprenditrice perugina. Immediata la replica della Cgil

La proiezione della fiction "Luisa Spagnoli"

fiction Luisa Spagnoli sala dei Notari

Perugia, 5 febbraio 2016 - SI SONO APPENA spenti i riflettori sulla fiction dedicata all’imprenditrice perugina  Luisa Spagnoli ed è già polemica. La pronipote della Spagnoli, Carla, accusa: «In questi giorni  tutta l’Italia ha riscoperto la figura grandiosa della mia bisnonna Luisa Spagnoli». E poi l’affondo: «La scoperta della personalità di Luisa – continua la Spagnoli – così grande dal punto di vista imprenditoriale e umano, ha entusiasmato tutti perché poco si conosceva di lei. Tutti tranne i rappresentanti della Nestlè, della Regione e dei sindacati della Perugina, la cui assenza e il cui silenzio sono stati “assordanti”… Nessuno di loro è stato presente alla proiezione della fiction alla Sala dei Notari lunedì e martedì (tranne Marco Squarta), da loro non è giunto nessun commento a proposito e nessuno di loro si è degnato di partecipare alla cerimonia d’inaugurazione della rotatoria. Un vero peccato, se si pensa che questa era l’occasione perfetta per portare alla ribalta nazionale la questione Perugina e per rilanciare veramente l’azienda a livello mediatico e produttivo». IMMEDIATA la replica dei sindacati arrivata via Facebook: «La signora Carla Spagoli, più che alla nonna Luisa, assomiglia a quel nobile perugino, che “per diritto ereditario” sparlava nei salotti di ciò che facevano o non facevano gli altri, senza mai aver fatto nulla lui, con l’unico “merito” di essere nato conte – tuona il segretario generale della Cgil umbra, Vincenzo Sgalla –. Mi permetto di dare un consiglio alla signora Spagnoli (Carla): anziché sputare sentenze sul piano industriale degli operai della Perugina, potrebbe impegnarsi a rivitalizzare quello splendido parco che era Città della Domenica. Sono disponibile a raccontarle gli ultimi vent’anni della nostra fabbrica, a spiegarle cosa hanno fatto gli operai ed il sindacato per tenerla ancora in vita e con 1000 dipendenti. Il tutto senza l’aiuto di Carla Spagnoli ». A rincarare la dose ci pensa anche Luca Turcheria, leader della Rsu della Perugina: «Il 10 febbraio in Confindustria  presenteremo a Nestlé il nostro documento. Qualcuno si sveglia oggi? Peccato... siamo stati una settima in centro a perugia per esporlo alla cittadinanza ma ‘di certi fantasmi non abbiamo avuto notizia’. Cosa c’è scritto? Che la Perugina è una fabbrica dolciaria, che ha nel cioccolato e specie nel Bacio la sua eccellenza, ma che non può vivere di solo cioccolato perché questo segmento ha una stagionalità, pertanto è fondamentale sviluppatare il brand Bacio ma anche caramelle, biscotti, confiserie».