Fecondazione eterologa, via libera in Umbria

Le coppie potranno accedervi gratuitamente. La presidente Marini: "Un traguardo importante per garantire il diritto alla salute"

Fecondazione assistita (Foto d'archivio)

Fecondazione assistita (Foto d'archivio)

Perugia, 15 settembre 2014 - Dopo la Toscana anche la regione Umbria dà il via libera alla fecondazione eterologaLa Giunta, oggi, su iniziativa della presidente, Catiuscia Marini, ha approvato infatti la delibera con la quale si permette alle coppie che ne faranno richiesta, di potere accedere gratuitamente alla fecondazione eterologa nella struttura sanitaria specializzata per la procreazione medicalmente assistita presente presso l'Azienda ospedaliera Santa Maria della Misericordia di Perugia.  

"Con la decisone assunta oggi dalla Giunta regionale l'Umbria segna un traguardo molto importante - ha sottolineato la presidente Marini - perche' risponde cosi' ad un bisogno fondamentale di salute per quanti sono affetti da infertilita' che, vorrei ricordare, e' una malattia alla quale oggi la scienza medica e' in grado di dare positive risposte. L'atto approvato recepisce anche il contenuto della sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato incostituzionale, in quanto discriminatorio, il divieto per le coppie di poter ricorrere alla fecondazione eterologa".

Per la presidente umbra "la Giunta regionale ha quindi adottato la delibera 'autorizzativa' per la pratica della fecondazione eterologa all'interno del servizio sanitario regionale, secondo le linee guida del documento approvato in Conferenza dei presidenti delle Regioni, frutto di un positivo lavoro politico e scientifico". "Un documento, quindi - ha aggiunto -, che ha un profilo medico-scientifico di notevole qualita' e che pone al centro i diritti delle coppie. Anche in Umbria, dunque potra' essere praticata gratuitamente la fecondazione eterologa all'interno del servizio sanitario nazionale con tutte le garanzie di sicurezza e qualita' che la sanita' pubblica assicura".

 La Marini - si legge in una sua nota - ha quindi ricordato che, in seguito alla sentenza della Corte costituzionale, la Direzione salute della Regione era stata incaricata di predisporre un atto di indirizzo rivolto ai Centri per la procreazione medicalmente assistita, con lo scopo di redigere le linee guida per un valido percorso assistenziale. Infatti, in attesa che intervengano normative nazionali, come enti erogatori di servizi sanitari, le Regioni sono tenute a gestire una delicata fase transitoria nella quale le coppie possono richiedere la fecondazione eterologa.