Fa sesso con il prete ma poi lo ricatta

Quattromila euro per non svelare la ‘tresca’ omosessuale. Fermato un rumeno

Carabinieri

Carabinieri

Umbria, 18 settembre 2014 - UN’ALTRA TEGOLA sulla Curia. Perché se è vero che stavolta il prete è vittima, lo è altrettanto che avrebbe dovuto osservare il voto di castità ed essere di esempio per la sua comunità. A pochi mesi dallo scandalo di don Lucio Gatti, ex direttore della Caritas ed ex parroco di Cenerente (che ha patteggiato a due anni di reclusione l’accusa di abusi sessuali nei confronti di alcuni ospiti delle strutture da lui gestite) il religioso di una parrocchia alla immediata periferia della città ha denunciato di essere stato ricattato da uno straniero con cui aveva avuto rapporti sessuali. Un ricatto che ha portato in cella il presunto autore, un rumeno, già conosciuto dalle forze dell’ordine, Ioan C., sottoposto nelle ultime ore a fermo di polizia giudiziaria con l’accusa di estorsione. LA VICENDA, delicatissima, è ancora avvolta dal massimo riserbo investigativo. Sembra tuttavia che gli agenti della sezione di polizia giudiziaria della procura (aliquota carabinieri) siano intervenuti proprio nel momento della fasulla dazione di denaro del religioso. Era stato il prete, alla fine, a denunciare l’episodio. Aveva raccontato dell’avvicinamento da parte dello straniero, della sua richiesta di ospitalità facendo leva sulla carità cristiana. E poi, una volta insieme al sacerdote il rapporto tra i due sarebbe divenuto più stretto. Talmente stretto da indurre lo straniero al ricatto a sfondo sessuale. Quattromila euro in contanti per non rivelare nulla (e non si sa se anche in uqesta storia ci siano di mezzo video o fotografi, testimoni dell’estorsione) di quanto era accaduto. Per non rendere pubblica la debolezza di un anziano prete. Ma il religioso — secondo quanto emerso — non aveva voluto cedere e aveva, alla fine, raccontanto tutto. Di lì l’avvio delle indagini dei carabinieri, coordinati dal pubblico ministero Giuseppe Petrazzini che hanno portato al fermo del rumeno. L’INDAGATO si è rivolto all’avvocato Giacomo Manduca di Bastia e nei prossimi giorni lo assisterà nelle fasi dell’interrogatorio per la convalida davanti al giudice per le indagini preliminari. Non è escluso, ma per aspetti ‘disciplinari’ legati ai voti dei sacerdoti, che anche la Curia possa adottare dei provvedimenti nei confronti del religioso. Vittima, a differenza di quanto accaduto per don Lucio. Sospeso dalla Curia per cinque anni, al termine di un’indagine interna portata avanti dalla Commissione d’inchiesta. All’epoca la Curia, con monsignor Gualtiero Bassetti, ora cardinale, non si era assolutamente sottratta al confronto pubblico parlando di «dolorosa vicenda» e di provvedimenti assunti nei confronti del sacerdote «per consentirgli di svolgere un percorso spirituale-riabilitativo». Erika Pontini