Eurochocolate, così lo "chef dell'amore" cattura il palato ed emoziona

Lo show cooking di Giancarlo Polito in piazza IV Novembre con dodici coppie "Master choc" / FOTO / EUROCHOCOLATE: AL VIA LA FESTA DEI GOLOSI / INIZIA L'EUROCHOCOLATE-FOTO

Lo show cooking con Giancarlo Polito a Eurochocolate

Lo show cooking con Giancarlo Polito a Eurochocolate

Perugia, 19 ottobre 2014 - E' l'evento nell'evento Eurochocolate. Lo show cooking dello "chef dell'amore" che prepara dolci insieme a dodici coppie in una gigantesca cucina allestista allo scopo nel mega stand di piazza IV Novembre, tra note, pubblico e dolcissime emozioni! "L’ingrediente che non deve mai mancare nella mia cucina? La musica...". Parola di Giancarlo Polito, chef raffinato (con una laurea in economia e commercio) conosciuto in Italia ma soprattutto oltreoceano. Americani, inglesi, canadesi, arabi e indiani adorano l’atmosfera romantica della sua 'Locanda del Capitano', a Montone. Celebrities come Colin Farrell e Sting, ma anche coppie in cerca di un luogo speciale salgono fino al delizioso borgo per gustare i suoi piatti. Magari per fare la fatidica domanda alla futura sposa. Tanto che dopo le numerose nozze propiziate, Polito viene ormai definito "lo chef dell’amore".

Sarà forse anche per questo che ieri (ma la cosa verrà ripetuta anche nel giorno di chiusura della kermesse del cioccolato, domenica prossima) è stato lui a guidare gli speciali ‘show cooking’. Di origini salentine, Polito, sorriso accattivante e parlantina di chi la sa lunga e la sa anche raccontare sfoderando tutta la professionalità e la passione per il suo lavoro, è arrivato a Perugia per studiare all’università. "E’ vero, mi iscrissi a Economia e Commercio — racconta — e mentre studiavo per gli esami continuavo a seguire la mia passione per la cucina, fino all’incontro con Paracucchi. Dopo lo stage con lui ho capito quale sarebbe stata la mia vera professione". Oggi, oltre alla Locanda del Capitano, il suo regno, insegna alla Chef Academy di Terni e all’Università dei Sapori di Perugia. E’ stato intervistato da Sunday Times, Times e Vanity Fair e partecipato a vari programmi di Sky, Rai, Mediaset e perfino BBC.

E’ pignolo come insegnante? «Ordine e pulizia innanzitutto e naturalmente musica — risponde —. Ingrediente immancabile. Jazz in particolare, ma ogni piatto ha il suo genere. La pasta al pomodoro ad esempio è reggae, un cappelletto di cappone in brodo invece è ‘classica’. Rigore, qualità delle materie prime ovviamente e semplicità. Cucinare è un’emozione unica. E il contesto aiuta l’ispirazione. Sono stato il primo chef a farlo nella casa museo di Enzo Ferrari l’anno scorso. C’erano 400 persone, in sottofondo le note del violinista storico di Lucio Dalla... Fantastico. Ma ho anche diviso una serata a quattro ‘mani’ con il pianista Einaudi».

E domenica? «E domenica saranno ancora emozioni dolcissime — assicura mentre si aggira tra le postazioni delle dodici coppie intente a seguire le sue indicazioni per la preparazione di dolci d'autore — . Useremo cioccolato bianco e nero di qualità eccelsa, Valrhona ma anche Baileys, per appassionare e stupire tutti i sensi... ».