Terni, 3 maggio 2012 – La Bce e il Governo Monti spingono per il riordino delle Province con l’accorpamento degli enti più piccoli o addirittura con la loro totale abolizione. I dipendenti delle Province di Perugia e di Terni non ci stanno e fanno fronte comune agendo attraverso le proprie rappresentanze sindacali unitarie interne. Qualche settimana fa c’è stato un primo incontro, ieri il secondo. Alla fine le Rsu delle Province di Terni e Perugia hanno deciso di chiedere un tavolo permanente di confronto in merito alla riorganizzazione degli enti provinciali. “L’obiettivo – si legge in un documento congiunto – è quello di condividere le preoccupazioni riguardo alla riforma in atto delle Province ed in particolare ai trasferimenti delle funzioni, delle risorse umane e di quelle strumentali previste all’articolo 23 del decreto ‘Salva Italia’ emanato nel mese di dicembre 2011, che dovranno avvenire entro il prossimo 31 dicembre”. Ritenendo che una soluzione efficace passi necessariamente per un dialogo costruttivo tra Regione ed amministrazioni provinciali e che dal contesto decisionale non può essere esclusa la rappresentanza sindacale dei lavoratori interessati dalla riforma, le Rsu aziendali hanno siglato un accordo per: formare un coordinamento delle due Rsu; costituire un tavolo permanente che prevede la partecipazione delle sigle sindacali (ai rispettivi livelli di competenza), di una rappresentanza della Rsu di Perugia e della Rsudi Terni. Il tavolo dovrà assumere l’impegno di favorire la costante ed immediata informazione dei dipendenti dei rispettivi enti circa l’evoluzione della questione istituzionale, assumendo le iniziative necessarie.

anfa