Degrado e sporcizia sotto il mitico «Cubo» di Fuksas

Foligno: quartiere un tempo tranquillo che ora deve fare i conti con incuria e criminalità

L’architetto Massimiliano Fuksas davanti alla chiesa da lui progettata a Foligno

L’architetto Massimiliano Fuksas davanti alla chiesa da lui progettata a Foligno

Foligno, 25 febbraio 2015 - E’ STATA realizzata – non senza polemiche – per essere il simbolo della rinascita della città dal tremendo terremoto del 1997, ma la chiesa di Fuksas, il «Cubo» come lo chiamano da queste parti, sembra aver fallito il proprio obiettivo. Basta dare voce a un paio di residenti delle abitazioni che sorgono nell’area di via del Roccolo per avere un’idea della situazione: «Regna il degrado, purtroppo. A due passi dalla chiesa c’è un’area incolta che nel tempo è divenuta una sorta di pattumiera. E proprio quel terreno – racconta la gente – viene frequentato di notte da tossici o persone in cerca di intimità. Con il risultato che al mattino si trovano resti decisamente poco in linea con la vocazione sacra della zona».

Secondo gli amministratori comunali dell’epoca la chiesa, intitolata a San Paolo Apostolo e consacrata nel 2009 sulla base del progetto del celeberrimo architetto Massimiliano Fuksas, anche in ragione della sua indubbia particolarità estetica avrebbe garantito un indotto turistico che gli abitanti del quartiere invece negano decisamente. «Qui non si vede nessuno – dicono – e in fondo è meglio così, perchè stante l’attuale realtà fatta di sporcizia e disordine non sarebbe certo stato un bello spettacolo». Insieme all’incuria, poi, come sovente capita in circostanze del genere arriva la delinquenza. All’ombra del «Cubo», infatti, da qualche tempo a questa parte si compiono furti nelle abitazioni e incursioni all’interno degli abitacoli delle vetture in sosta. Di recente nella vicina via Monte Orve a un’auto parcheggiata di fronte a un’abitazione sono stati portati via i quattro pneumatici, tanto per gradire.

Ma il furto più curioso, e quanto mai fastidioso per chi lo ha dovuto subire, è quello, altrettanto recente, di una quindicina di galline che erano solite razzolare in un terreno situato a due passi dall’ardita realizzazione sacra voluta dalla Conferenza Episcopale Italiana: qualcuno, approfittando delle tenebre, s’è impossessato delle succulente prede, lasciando il loro padrone nella disperazione più nera. «Questo – racconta un altro residente di via del Roccolo – fino a qualche anno fa era un quartiere tranquillo e sereno, mentre adesso invece dobbiamo fare i conti con una realtà di piccola ma fastidiosa delinquenza urbana che spaventa e preoccupa quanti abitano qui. Da tempo – prosegue – chiediamo più attenzione e maggiori controlli, ma intanto le notti passano e sempre più frequentemente i banditi che gravitano da queste parti possono mettere a segno i loro colpi, o i loro atti di puro vandalismo, in tutta tranquillità.