Dagli strozzini per riparare la caldaia. Antiusura, storie di ordinaria crisi

Assemblea della Fondazione: prestati 'aiuti' per 525mila euro

Il magistrato Alberto Bellocchi

Il magistrato Alberto Bellocchi

Perugia, 5 maggio 2016 - C’È LA FAMIGLIA di impiegati con due figli che vanno a scuola, che con 2.500 euro di stipendio non ce la fa a fronteggiare la spesa per la caldaia; ma anche quella del professionista, che per un banale imprevisto, come l’auto da ricomperare dopo un incidente, si indebita fino al collo e finisce nella morsa degli strozzini. Storie di straordinaria «semplicità» quelle segnalate da Alberto Bellocchi presidente della Fondazione Umbria contro l’usura, la onlus costituita nel 1996 per soccorrere e prestare assistenza, anche legale, alle vittime dell’usura e alle persone che, per le particolari condizioni in cui versano, possono cadere nelle grinfie degli strozzini.

«SE PRIMA ad indebitarsi erano soprattutto piccoli artigiani e imprenditori perché l’azienda andava male o perchè facevano il passo più lungo della gamba – continua Bellocchi – adesso tra i nostri assistiti sono sempre più numerosi pubblici dipendenti e professionisti, che non ce la fanno a tirare avanti con gli stipendi». Insomma «basta una ventata», come piccoli ritardi nei pagamenti, spese impreviste di condominio, per scatenare una bufera finanziaria nei bilanci di famiglia. La fotografia è stata scattata ieri durante l’assemblea annuale dei soci fondatori, alla quale sono seguiti, l’approvazione del rendiconto consuntivo 2015 e del bilancio preventivo 2016, la ratifica delle nomine dei nuovi rappresentanti dei soci in seno al Consiglio direttivo. «Nel 2015 – ha aggiunto Bellocchi – sono stati circa un centinaio le audizioni nei nostri uffici, che hanno dato origine in molti casi all’istruzione di una pratica poi portata al comitato di valutazione». Il presidente ha poi riferito che la Fondazione ha prestato fidejussioni per circa 525.000 euro. «Va precisato però che hanno raggiunto totale e completa istruzione moltissime altre pratiche che verranno portate alla delibera del consiglio direttivo, in attesa della liquidità sufficiente. Anche nel 2015 – ha concluso Bellocchi – abbiamo ricevuto un concreto contributo dal ministero dell’Economia e delle finanze, a dimostrazione del fatto che ormai siamo inseriti tra le Fondazioni meritevoli di aiuto, anche se la somma inviata è inferiore a quella dell’anno precedente con fondi ministeriali drasticamente ridotti».