Orvieto unica città umbra esclusa dall’Art bonus

Eppure molti monumenti versano nel degrado

Il tetto lesionato della chiesa di San Lorenzo in Vineis

Il tetto lesionato della chiesa di San Lorenzo in Vineis

Orvieto, 1 settembre 2016 - Art bonus, chi l'ha visto? Ad Orvieto nessuno sa nemmeno di cosa si tratti. Eh sì, perchè tra le città umbre che hanno trasmesso al ministero dei Beni culturali gli elenchi dei monumenti da restaurare, Orvieto fa la figura della Cenerentola. Nemmeno uno.

La formula dell'Art bonus, fortemente sostenuta dal ministro Dario Franceschini, prevede l'applicazione di incentivi fiscali per quelle aziende disposte a sostenere interventi di mecenatismo volti a restaurare e recuperare qualche bene culturale. Il modello è quello che, per intenderci, ha portato Diego Della Valle ad "adottare" il Colosseo o Brunello Cucinelli a restaurare l'Arco Etrusco a Perugia. Il sito ministeriale conta una cinquantina di beni che vanno da semplici quadri bisognosi di restauro come un ritratto di San Crescentino attribuito a Simon Vouet che appartiene al Comune di Gubbio e richiede un intervento di 1800 euro fino al colossale e necessario recupero del teatro Verdi di Terni per il quale occorrono oltre 13 milioni. In mezzo c'è un pò di tutto, compreso il tempietto del Clitunno di Spoleto o la Galleria nazionale dell'Umbria, la torre campanaria di Gubbio, il campanile di Citerna e tanti altri gioielli sparsi tra Perugia, Terni, Marsciano, Gubbio, Spoleto, Foligno, Narni (con il teatro di Palazzo), Citerna.

Orvieto è assente perchè dall'assessorato alla Cultura nessuno ha ancora pensato di stilare un elenco fra i tanti beni presenti in città e bisogno di restauri da spedire al ministero. Eppure le esigenze non mancano. L’assessore competente, Enzinella Martino, è stata surclassata da tutti i suoi colleghi umbri, o quasi tutti. Certamente quelli delle città più importanti. Tra i monumenti cittadini malmessi basterebbe pensare alla pregevole chiesa di San Lorenzo in Vineis, all'interno del cimitero che cade a pezzi ed ha il tetto sfondato oppure l'importantissimo e dimenticato mausoleo del cardinale Guillaume De Braye, scolpito da Arnolfo di Cambio nel 1282, custodito nella chiesa di San Domenico e bisognoso di un restauro, ma l'elenco è molto più lungo.

L'assessore alla Cultura di Orvieto con Franceschini
L'assessore alla Cultura di Orvieto con Franceschini

Peccato che chi dovrebbe tutelare questo patrimonio dorma un sonno profondo e faccia perdere alla città anche gli eventuali soldi privati, avendo già molte difficoltà a reperire anche quelli pubblici. San Lorenzo in Vineis è in preda ad un degrado totale da anni, tanto che il pregevole monumento viene utilizzato come semplice magazzino, a volte anche per appoggiare le bare in attesa di procedere con le tumulazioni. In condizioni molto gravi si trova anche il palazzo di piazza Duomo, adibito per moltissimi anni ad ospedale ed ora abbandonato in attesa che la Regione lo metta in vendita. Anche in quel caso ci sono importanti infiltrazioni d'acqua che stanno seriamente danneggiando l'edificio.