Perugia, 29 giugno 2013 - Una terra magnifica, un’occasione da non mancare e la prima importante estensione fuori Toscana del progetto “La città degli Uffizi”. Il Nobile Collegio del Cambio, capolavoro del{{WIKILINK}} Perugino{{/WIKILINK}}, propone infatti il confronto diretto fra tre grandissimi: Perugino, Raffaello e Sassoferrato.

Fino al 21 ottobre, per la cura scientifica di Francesco Federico Mancini e Antonio Natali, Raffaello torna a Perugia, sottoforma del suo celeberrimo “Autoritratto” (dipinto tra il 1504 e il 1506), capolavoro ammirato in tutto il mondo, collocato nella Sala dell’ Udienza del Nobile Collegio, la stessa sala che con il suo maestro Perugino lo vide all’opera, probabilmente come semplice collaboratore, agli esordi della sua carriera. Insieme al suo “Autoritratto” approdati in terra umbra da Firenze quello del suo maestro, il Perugino appunto, e quello non meno straordinario di un artista posteriore che ai due ispirò il proprio lavoro, ovvero Giovan Battista Salvi, detto il Sassoferrato.


Tre capolavori posti vis a vis, a colloquiare tra loro e con un quarto autoritratto, anch’esso del Perugino, ma stavolta dipinto a fresco sulle pareti del Nobile Collegio, quasi come a firmare con nome e volto un’opera che il Maestro riteneva tra le sue migliori. Info 075/5728599.
 

di Letizia Cini