Terni, 6 gennaio 2011 - "Cantiamo per la gioia di stare insieme, per spirito d’amicizia e fratellanza e siamo senza legami, come dice il nostro nome che ci rappresenta totalmente". Maria Luisa Manno è un fiume in piena nel raccontare l’avventura del Coro Polifonico "Canto Libero" di Allerona, che dirige fin dalla nascita nel 2004.

 

Alla base c’è un’associazione culturale dinamica e appassionata, con un’attività intensa e vivace che vede la corale organizzare una rassegna di prestigio, partecipare a tanti concerti e riservare un’attenzione speciale al volontariato e all’educazione musicale. "Il fatto — racconta Maria Luisa — è che a differenza di altre formazioni, noi non siamo un coro parrocchiale e questo si vede nell’organico e nel repertorio".

 

Come nasce ‘Canto libero’?
"In realtà già nel 2003 un coro animava le celebrazioni solenni della parrocchia. Quella prima esperienza si è però sciolta così io e alcuni cantori abbiamo deciso di proseguire quell’esperienza bellissima. Nel 2004 è nata l’associazione, siamo un coro giovane".

 

E oggi come è formato?
"Ci sono state varie modifiche, abbiamo avuto anche punte di 33 componenti. Oggi siamo 23 cantori, uomini e donne di tutte le età, dai 16 agli 80 anni".

 

Il repertorio?
"Si adatta a queste caratteristiche così particolari. Cantiamo tutto, dal profano al religioso, dalla musica leggera a quella classica, da quella operistica a quella popolare. Lo dimostra l’esordio"?

 

Quando è stato?
"Il 6 giugno del 2004. Cantavamo senza scopo, così abbiamo inventato una manifestazione, ‘A noi piace cantare’ con l’intervento dei ragazzi della Scuola ‘Far musica insieme’. Da lì siamo partiti".

 

Qual è il momento clou della vostra attività?

"Il risultato più importante è sicuramente la nostra rassegna ‘Un canto vien dal cielo’ che organizziamo da cinque edizioni ad Allerona. Uno sforzo immenso, facciamo tutto da soli, anche se il Comune ci dà il patrocinio e il parroco Don Luigi ci mette a disposizione le splendida chiesa. Abbiamo un obiettivo importante, far incontrare i cori nel nome della musica e del bel canto, creare un scambio culturale, stare bene insieme, senza competizione. Per questo non abbiamo mai partecipato a gare o concorsi".

 

Il nome come nasce?
"È stato deciso nella prima riunione dell’associazione, all’inizio non mi piaceva, mi ricordava troppo la canzone di Battisti. Adesso invece capisco che è il nome più giusto per noi, ci rappresenta in tutto e per tutto perché noi cantiamo liberamente".

 

Però non ci sono solo concerti?
"In effetti quest’anno abbiamo organizzato un bel corso di canto corale e individuale. Vorremmo arrivare a coinvolgere tutta la popolazione, far capire la bellezza della musica che è disciplina e crescita spirituale".