Cucinelli rimane nel 'club dei miliardari'

Il suo patrimonio ammonta a un miliardo di dollari. "Così posso fare del bene agli altri"

Brunello Cucinelli

Brunello Cucinelli

Perugia, 5 marzo 2015 - UN NUOVO SUCCESSO per il «re del cashmere» Brunello Cucinelli: per il secondo anno consecutivo, infatti, l’imprenditore di Solomeo figura nella classifica degli uomini più ricchi del mondo della prestigiosa rivista «Forbes», con un capitale di un miliardo di dollari. Così Cucinelli si conferma trentottesimo tra i «paperoni» italiani e al numero 1.712 a livello mondiale, risultando l’unico esponente del «Cuore verde» presente nell’elenco di milionari, che vede al primo posto assoluto il fondatore di Microsoft, Bill Gates.

PER QUANTO riguarda l’Italia il nome di Cucinelli figura accanto a quelli di Leonardo Del Vecchio, Giorgio Armani, Silvio Berlusconi, Miuccia Prada, Luciano Benetton, Dolce e Gabbana, Diego Della Valle, Sandro Veronesi, Francesco Gaetano Caltagirone, Ennio Doris e Mario Moretti Polegato. All’imprenditore umbro viene riconosciuto l’innovativo progetto di «impresa umanistica, che porta a condividere i profitti della sua società e rendere più umano il lavoro tra i suoi dipendenti».

LO SCORSO ANNO, sempre nell’ambito della classifica di «Forbes», il manager umbro della moda aveva debuttato nell’elenco dei miliardari conquistando la posizione numero 1.284 nel mondo. Cucinelli non si sottrae al fuoco di fila delle domande

Come vive il riconoscimento di «Forbes», cioè la sua riconferma tra gli uomini più ricchi del mondo?

««Devo dire... bene. Soddisfatto, in quanto ho la possibilità più di altri di fare qualcosa per aiutare chi è meno fortunato. In verità posso dire di aver realizzato il mio sogno: fare del bene all’umanità e contemporaneamente unire profitto, dono e custodia».

Si spieghi meglio...

«Grazie al business posso godere di un profitto che mi consente di donare all’umanità e al contempo di custodirla. Questa è il vero aspetto affascinante: dare forma a un Capitalismo contemporaneo, che io definisco umanista. Avere realizzato questo, la riprova è la mia presenza in quella classifica, mi onora profondamente».

La crisi globale ha colpito duramente il mondo dell’imprenditoria. Il Gruppo Cucinelli ne ha risentito in qualche modo?

«Siamo un’azienda quotata in Borsa da circa tre anni. L’impresa va benissimo, infatti il 2014 è stato un anno decisamente bello, anzi direi amabile. Mi fa piacere che i grandi investitori mondiali riconoscano il Capitalismo umanistico cui ho dato vita».

Tuttavia dal 2014 lei ha perso oltre quattrocento posizioni nella classifica di «Forbes». Come se lo spiega?

«E’ semplice: ‘Forbes’ fa le sue valutazioni in base all’andamento del dollaro. La moneta Usa nell’ultimo anno ha guadagnato circa il 20 per cento sull’euro. Ecco, dunque, il motivo...».

Quindi nessun problema con la congiuntura internazionale?

«Al contrario. L’anno passato, ripeto, abbiamo avuto ottimi numeri. Immagino che anche nel 2015 otterremo risultati importanti. Anzi, mi voglio sbilanciare: prevedo proprio una sana crescita a due cifre».