Si vendemmia già a Ferragosto. "Produzioni in calo ma annata top"

Effetto siccità. Le uve maturano prima, meno quantità ma qualità alta

Marco Caprai, con un calice di Sagrantino

Marco Caprai, con un calice di Sagrantino

Perugia, 11 agosto 2017 – Ferragosto di vendemmia. "Un ’anticipo’ di una decina di giorni per le varietà più precoci come chardonnay, sauvignon e pinot" conferma Marco Caprai imprenditore vitinicolo e presidente di Confagricoltura Umbria nonché componente di giunta del direttivo nazionale. "Vendemmiamo prima – spiega – perchè le uve hanno raggiunto i giusti livelli zuccherini. Aspettare ancora significherebbe sfociare in una maturazione tardiva con rischio-disidratazione e perdita ulteriore di produzione, oltre che dei giusti profumi e freschezza. La qualità che si prevede è buona ma le piante sono in sofferenza da mesi a causa della straordinaria siccità".

Prima le gelate e poi lo stress idrico? "Esatto. La quantità inferiore comunque – fa notare un’altra produttrice umbra di vini: Sabrina Morami della Cantina Morami di Panicarola –, non inciderà sulla qualità dei vini. Le uve sono sane, non hanno malattie o muffe. Insomma, sarà una buona annata anche se con meno bottiglie".

"Noi – annuncia Caprai – inizieremo a vendemmiare lunedì, poi ci fermeremo il giorno di Ferragosto per poi riprendere il 16. So che nell’Orvietano qualcuno ha già cominciato. E’ normale, l’Umbria ha tanti microclimi. Se arrivasse presto poi la pioggia tanto attesa si potrebbe ottimisticamente pensare a una buona vendemmia nel mese di settembre".

Per i rossi? "Sì. Abbiamo ancora un mese davanti – dice la Morami –, non si può vendemmiare in questo caso troppo presto. Bisogna aspettare la maturità fenolica. In questo ambito le uve più precoci sono quelle tipo merlot e cabernet che saranno pronte dai primi di settembre". I danni della siccità comunque si registrano anche in Umbria.

"Come Confagricoltura – sottolinea Caprai –, abbiamo chiesto lo stato di calamità naturale. Il governo due giorni fa ha deciso di stanziare circa 6 milioni di euro. L’assessore regionale Cecchini ha anche convocato il tavolo verde per fare il punto della situazione".

Il futuro? "Ci obbligherà ad attrezzarci nella gestione dell’emergenza, sia che si tratti di siccità che di eccessiva piovosità come accaduto nel 2014 e nel 2015" fa notare Caprai, che aggiunge: "Come? Con strumenti che permettano di rendere meno gravi le conseguenze di certe stagioni. Per fare questo ci vogliono situazioni consortili, reti di impresa, e tecnologia. Il digitale offre tante opportunità che spesso però il singolo non può permettersi". Che cin cin faremo? "Tranquilli, saranno ottimi!".

Donatella Miliani