False speranze, l’arresto di Vannoni. Tutto parte da una denuncia perugina

E’ stato Zicchieri il primo a contestare i viaggi in Georgia

Andrea Zicchieri

Andrea Zicchieri

Perugia, 27 aprile 2017 - "Giustizia è fatta". Andrea Zicchieri, 53 anni, da quattro malato di sclerosi laterale amiotrofica, commenta così la notizia dell’arresto a Torino di Davide Vannoni, ideatore del metodo Stamina, accusato di aver proseguito all’estero, per la precisione in Georgia, cure dichiarate inefficaci e che gli erano già costate una condanna in Italia e il divieto assoluto di proseguirne la pratica.

Zicchieri, originario della provincia di Latina ma ormai perugino d’adozione, lo scorso novembre aveva denunciato il terapeuta, raccontando ai carabinieri la sua esperienza e di fatto portando alla luce l’attività all’estero di Vannoni. Ma facciamo un passo indietro. Tutto inizia a maggio del 2016, quando Zicchieri ha i primi contatti con Vannoni tramite Facebook.

"Mi diceva che per il mio caso la sua terapia era pienamente applicabile e dava ottime prospettive di esito positivo", spiega ora il 53enne, che vive al Trasimeno ed è anche presidente dell’associazione ‘ConSlancio’, impegnata a tutelare chi combatte ogni giorno contro la Sla. Diciottomila euro, più le spese di viaggio: questa la cifra sborsata per «tre infusioni di staminali» in una clinica privata di Tbilisi. Zicchieri racconta di essere stato nella capitale georgiana «due volte a luglio e una a fine settembre», appunto per sottoporsi ai trattamenti.

"Eppure, nonostante le promesse di miglioramento, le mie condizioni sono purtroppo addirittura peggiorate dopo il rientro in Italia", continua Zicchieri, il quale ricorda che anche suo fratello si è recato a Tbilisi per donare il midollo, dal quale sarebbe poi stato ricavato il materiale per le infusioni. «

"Questa vicenda è ancora più grave perché coinvolge anche i familiari dei pazienti, a cui vengono prese le cellule con interventi che lasciano cicatrici di dieci centimetri", evidenzia il malato. «Mentre noi pazienti – insiste – non abbiamo ottenuto nessun risultato". Proprio dopo la denuncia di Zicchieri, ex commerciante di orologi, Vannoni si è visto bloccare l’attività all’estero.

Ma sulla testa del fondatore di ‘ConSlancio’, invece, sono arrivate via via aspre critiche da parte di alcuni malati e dei loro familiari: «Mi hanno detto che gli avevo tolto la speranza, come se per colpa mia avessero perso l’ultima possibilità di guarigione», racconta Zicchieri. Sarebbero decine, secondo la magistratura, i pazienti che da tutta Italia si erano convinti ad andare all’estero a proprie spese per sottoporsi alle infusioni e giocarsi così la carta della cura. Rivelatasi però, nel corso del tempo, tutt’altro che vincente. In Umbria, lo dicono i dati ufficiali della malattia, i colpiti da Sla sono attualmente ottantasei.

"Tra truffatori e venditori di fumo ci sono però anche cose valide, che adesso stiamo in qualche modo cercando di portare in Italia per agevolare la vita dei malati», dice il vertice di ‘ConSlancio’. Il riferimento è a Brainstorm, ad oggi «l’unica alternativa di trattamento possibile per i malati di Sla», conclude.

Chiara Santilli