Terremoto, "A Norcia ancora molte criticità". Anche la viabilità resta ad ostacoli

Serve un centro medico per gli anziani. Verifiche sullo stato dei terreni

La gente si domanda quanto tempo dovrà passare prima di poter rientrare nelle case. Intanto le scosse continuano

La gente si domanda quanto tempo dovrà passare prima di poter rientrare nelle case. Intanto le scosse continuano

Norcia, 28 agosto 2016 - L’obiettivo ora è creare un «modello-Norcia», un circolo virtuoso capace di risparmiare ai terremotati, dopo quelle inevitabili provocate dalle scosse, ulteriori sofferenze e disagi evitabili. Le ristrutturazioni antisimiche effettuate nei decenni passati, dopo ogni terremoto, a partire da quello del 1979, hanno reso il territorio più capace di resistere ai sussulti della terra e questo sicuramente ha salvato molte vite. Ora però la la partita si gioca con gli sfollati, con quanti si trovano nelle tende o nei dormitori allestiti nelle palestre: chi ha avuto la casa lesinata ha bisogno ora di soluzioni rapide che contentano di superare anche i rigori dei freddi inverni montani. «Molte sono ancora le criticità da risolvere a Norcia», ha detto ieri il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno. Le riunioni al Centro operativo allestito nella sala polivalente di Porta Romana si susseguono ormai a ritmo incessante.

«Nella frazione di Frascaro – ha detto Alemanno – è stata coinvolta la Croce Rossa per creare sul posto un presidio in grado di accogliere gli anziani bisognosi di assistenza medica mentre nella zona Case Sparse di Norcia, maggiormente colpita dal sisma, sono in corso verifiche sulla stabilità dei terreni: l’obiettivo è di poter installare anche qui, in totale sicurezza, le tende necessarie. Finora abbiamo disposto a Norcia 700 posti di accoglienza». Secondo quanto riferito dall’assessore ai servizi sociali di Norcia, Giuseppina Perla, per i pasti è stata anche attivata una convenzione con un ristorante locale e, ha aggiunto, «in vista dell’arrivo della stagione invernale abbiamo già pensato di stipulare convenzioni con le strutture alberghiere del posto». Nel frattenpo lo sciame sismico non si arresta. Si erano contate fino a ieri mattina, secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, oltre 1300 scosse. Tra queste 108 di magnitudo compresa tra 3 e 4, undici di magnitudo compresa tra 4 e 5, oltre a quello delle 3.36 di mercoledì scorso, di magnitudo 6. A Castelluccio di Norcia, una delle località più colpite dal sisma, l’ultima scossa di ieri ha ulteriormente compromesso la stabilità del campanile, a rischio-crollo. Monitoraggio costante anche sul fronte della sicurezza. Le forze di polizia continuano a controllare le aree maggiormente compromesse dalle scosse anche per evitare che la gente, a Norcia,, San Pellegrino e nelle altre località più colpite, cerchi magari di entrare da solo nelle abitazioni lesionate per recuperare oggettivari. Un monitoraggio, quello effettuato, che ha anche lo scopo di tenere lontani eventuali «sciacalli».

Parecchi problemi continuano a registrarsi anche sul fronte della viabilità. Per raggiungere Castelluccio la strada è stata riaperta solo per i residenti e per i mezzi di soccorso: la polizia municipale ha attivato dei pass da utilizzare solo in caso di reale necessità, per ridurre al minomo i rischi. Per arrivare a Norcia al momento si può passare solo da Preci o da Rocchetta di Cerreto di Spoleto. Castelluccio è raggiungibile solo da Visso. Per arrivare ad Ascoli Piceno si può passare solo da Savelli e da Civita di Cascia mentre la Salaria è percorribile con alcuni tratti regolati da semafori e vietati a mezzi pesanti. In altre parole il ritorno alla normalità èancora lontano.