Sisma: bimba non vuole dormire in casa, imprenditore umbro gliela regala di legno

Il gesto di Paolo Basili, orvietano, titolare della Biolegno, offre anche lavoro ai terremotati di Amatrice

L’imprenditore orvietano Paolo Basili che ha donato una casa di legno a una bambina di Amatrice terrorizzata dal sisma

L’imprenditore orvietano Paolo Basili che ha donato una casa di legno a una bambina di Amatrice terrorizzata dal sisma

Orvieto, 24 settembre 2016 - Una bambina che non riesce più a dormire lontano dalla sua casa, resa inagibile dal terremoto e un imprenditore che le costruisce una casa nuova, di legno, fatta su misura per lei. La favola dell’uomo dal cuore tenero vede come protagonista Paolo Basili, imprenditore di successo e una ragazzina che vive con la famiglia a pochi chilometri da Amatrice.

Basili, un passato da costruttore edile di successo nell’Orvietano, per molti anni titolare di un noto pub di Orvieto scalo e di un altro locale creato dal nulla, il Maracuja, è oggi titolare della Biolegno Umbria, azienda con sede a Torgiano specializzata nella realizzazione di manufatti in legno. Uno abituato a fare i conti e a farli tornare, a tirare su imprese dal niente; a non perdere tempo e, soprattutto, a tramutarlo in lavoro e soldi. Lei è alta poco più di un metro e negli occhi ha impresso ancora il terrore indelebile di quella notte di un mese fa che s’è trasformata in un incubo opprimente. Da quando la sua casa ha cominciato a tremare e la famiglia è stata costretta a trasferirsi nelle tende, non è riuscita a dormire più serenamente. Come tanti altri suoi coetanei, non riesce a superare la paura che si presenta puntuale quando arriva la notte. Basili che si reca spesso ad Amatrice per lavoro, è venuto a sapere di questa situazione e ha incontrato la piccola. Si sono parlati e alla fine lui ha deciso di farle un regalo. Costruirà una casa in legno per lei e per la sua famiglia, facendosi pagare solamente il materiale.

"Speriamo che adesso riuscirà finalmente a dormire", dice al telefono il costruttore mentre si accinge a partire di nuovo per Amatrice. All’indomani del terremoto, Basili aveva lanciato un messaggio per offrire un lavoro a due o tre persone residenti nel luogo del terremoto che ne avessero auto bisogno e mettendo a loro disposizione anche un alloggio nel Perugino. A distanza di un mese non è arrivata tuttavia alcuna richiesta. "Forse di questa disponibilità non si è avuta notizia nella zona del terremoto - dice - ma è anche vero che queste persone hanno la legittima aspirazione di rimanere nella loro terra e tornare alla normalità il prima possibile, restando dove hanno sempre vissuto". L’imprenditore comunque ribadisce la propria disponibilità. Nel fare l’appello a chi avesse avuto bisogno di lavoro, Basili non aveva risparmiato critiche alla Protezione civile. In occasione dell’alluvione del 2012 ad Orvieto, la Protezione civile avrebbe infatti lasciato dei conti da pagare alla sua impresa e la sua attività non sarebbe stata aiutata come dovuto. A differenza delle favole, insomma, i personaggi della realtà non sempre riescono a rimanere fedeli al proprio ruolo, ma un gesto di bontà, capace di far tornare il sorriso ad una bambina in difficoltà, riesce ad azzerrare tutto e a far capire ai terremotati di non essere soli.

Claudio Lattanzi