'Terremoto', il cucciolo salvato diventerà un cane da soccorso

Storie a lieto fine dai luoghi del sisma. L'impegno dell'Enpa

Il cucciolo salvato da Enpa e ora adottato dai Vigili del Fuoco

Il cucciolo salvato da Enpa e ora adottato dai Vigili del Fuoco

Umbria, 8 novembre 2016 - IL TERREMOTO che ha colpito il centro Italia ha coinvolto anche moltissimi animali. Tantissimi sono infatti i cani e i gatti - ma non solo - che sono rimasti sotto le macerie o nelle case che i proprietari hanno dovuto lasciare e sono stati poi salvati, grazie all’impegno dei vigili del fuoco e delle associazioni animaliste. Particolarmente attivo in questo senso è l’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali), che addirittura dal 31 ottobre ha aperto un Punto Veterinario Avanzato a Norcia. Qui sono presenti l’Unità di Intervento Nazionale di Enpa, le Sezioni di Teramo, Terni, Perugia, Roma, Manfredonia, Rimini, Meldola, Amatrice.

A oggi l’Enpa ha assisitito, in tutta l’area del terremoto, 912 animali, fornendo loro cibo, medicinali, antiparassitari, assistenza e cure veterinarie. 158 sono gli animali accuditi dai veterinari Enpa (molti dei quali in emergenza) al Punto Veterinario Avanzato Enpa di Norcia: 63 gatti, 10 tartarughe, 13 galline, 1 criceto, 2 oche, 1 riccio, 4 pappagalli e 5 canarini. In molti casi, 78 per il momento, l’Enpa è riuscito a riconsegnare gli animali ai loro proprietari. E TRA i tanti animali salvati c’è la bella storia del border collie di Castelluccio di Norcia, paese isolato che l’Enpa è riuscito a raggiungere dopo tentativi durati due giorni a causa dell’impraticabilità delle strade. Il border collie è un cucciolo di proprietà: una volta che è stato salvato, il proprietario ha deciso di cederlo all’Enpa, che lo ha consegnato ai Vigili del fuoco del nucleo cinofilo della Toscana. Il cucciolo diventerà quindi un cane da soccorso. Adesso i vigili del fuoco dovranno decidere se continuare a chiamarlo con il nome che gli era stato dato, e cioè “Terremoto”. È un’altra bella notizia dopo quella del carabiniere di Perugia che ha adottato la gatta Luna, trovata in una cantina al buio e salvata dai volontari Enpa. Sua sorella è stata trovata con la testa incastrata in un barattolo di cibo.

Nelle zone terremotate Enpa si trova ad affrontare anche il problema dell’accoglienza degli animali nelle strutture. «L’inciviltà e l’insensibilità di pochi, quei pochi che ancora oggi chiudono le porte delle strutture di accoglienza ai proprietari di animali, non deve cancellare un dato incontestabile: ancora una volta, in un dramma collettivo, siamo riusciti a fare fronte comune», ha sottolineato la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, che nei giorni scorsi ha visitato le zone colpite dal sisma. «PER QUESTAstraordinaria dimostrazione di solidarietà desidero ringraziare i Vigili del fuoco - ha detto - e tutte le autorità e le istituzioni che stanno collaborando con i nostri volontari, presenti sul posto fin dalle prime ore per soccorrere gli animali e sostenere tantissime persone». «Ma desidero anche ringraziare i numerosissimi cittadini che, con il loro supporto, ci stanno mettendo nelle condizioni di essere operativi. Purtroppo – ha aggiunto - non altrettanto posso dire delle associazioni venatorie, le quali neanche di fronte a una tragedia hanno spento i loro fucili, e del presidente della Regione Lazio, che ha addirittura data via libera alla caccia al cinghiali ad Accumoli e Amatrice». Rocchi ha sottolineato che «prendersi cura degli animali nelle emergenze è anche un dovere nei confronti degli umani che vivono con l’affetto di cani, gatti e altri animali e che spesso, anzi, fanno leva sulla loro presenza per ripartire».

CHI VOLESSE aiutare concretamente l’Enpa nella sua attività di assistenza agli animali terremotati può trovare tutte le indicazioni sul sito www.enpa.it