Terremoto, coppia di orvietani dispersa ad Amatrice: la speranza negli occhi del padre

La moglie non era solita seguire il marito nei viaggi di lavoro

Matteo Gianlorenzi e Barbara Marinelli

Matteo Gianlorenzi e Barbara Marinelli

Orvieto, 27 agosto 2016 – TRE GIORNI infinti che valgono una vita intera. Tre giorni senza dormire, senza mangiare, aggrappati con le unghie e con i denti al più impercettibile movimento che è dato intravedere a distanza, in mezzo a quel cumulo di calcinacci, infissi, mattoni rotti e devastazione che una volta era il prestigioso Hotel Roma di Amatrice. Franco Gianlorenzi, il padre di Matteo disperso sotto le macerie dell’albergo insieme alla moglie Barbara Marinelli, affronta un tour de force straziante. Con lui c’è il fratello della nuora. Anche ieri è stato un calvario. Fino a notte hanno assistito alla ricerca dei corpi da parte dei vigili del fuoco. Alcuni estratti anche ieri da quell’inferno di macerie che è ormai lo storico albergo del paesino laziale.

ADESSO il passare di ogni singola ora assottiglia la speranza di ritrovarli vivi. Al momento del crollo l’albergo non era del tutto pieno. Le quaranta camere di quello storico e famoso hotel della cittadina laziale non erano fortunatamente tutte piene. Il registro delle presenze aveva segnato una trentina di ospiti. Fino alla tarda sera di ieri erano stati estratti sei corpi senza vita. Non solo Orvieto ma tutta l’Umbria segue con il cuore in mano la vicenda dei due coniugi, il cui furgone con il quale avrebbero dovuto partecipare a una fiera del commercio ambulante in un paese vicino è stato ritrovato dai soccorritori.

IL SINDACO Giuseppe Germani è in contatto costante con i sei volontari della Protezione civile orvietana che hanno raggiunto Amatrice mercoledi. Mentre si continua a scavare e si procede con l’identificazione di alcuni di quei corpi, emergono aspetti paradossali di questa triste storia. Barbara i infatti non era solita seguire il marito in questi impegni di lavoro. Lei stessa, come insegnante all’asilo Regina Margherita di Orvieto, aveva provveduto a far sgomberare la scuola in occasione del terremoto di maggio che aveva colpito soprattutto Castelgiorgio, ma che si era fatto sentire anche a Orvieto.

COSTRUITO su tre piani, il Roma si identifica da oltre un secolo con gli spaghetti alla Amatriciana e la tradizionale sagra gastronomica che si svolge in questi giorni coincide sempre con il tutto esaurito. Molta gente proveniente da fuori, ma soprattutto dal Lazio alloggia lì in questa circostanza da anni. E’ una comunità che si ritrova ogni 12 mesi e che si chiama ormai per nome.

TRA LE PERSONALITÀ che sono state ospiti della struttura anche Carlo Azeglio Ciampi e Giovanni Paolo II.