Terremoto, un padre piange e spera: 'Vorrei riabbracciare mio figlio'

Il commerciante orvietano sparito con la moglie. Cinque le vite umbre spezzate dal sisma

Matteo Gianlorenzi e Barbara Marinelli

Matteo Gianlorenzi e Barbara Marinelli

Orvieto (Terni), 26 agosto 2016 - A diciannove anni di distanza da quel drammatico settembre del 1997, l’Umbria è chiamata a pagare un nuovo tributo di sangue all’imprevedibilità della furia tellurica. Cinque vite spezzate. Cinque esistenze diverse interrotte da quel boato spaventoso che ha trascinato dal sonno alla morte un ex poliziotto e sua moglie, un finanziere e la sua sposa, un ragazzo di 26 anni che coltivava l’ambizione di diventare un bravo chef. Di altre tre persone non si hanno ancora notizie perché non risultano nell’elenco di chi è stato estratto ancora vivo dalle macerie, né dei deceduti di cui è stato possibile accertare l’identità.

Poi ci sono due bambine di 10 e 12 anni ricoverate in un letto d’ospedale con il corpo segnato da quella notte spaventosa e indimenticabile, e con il cuore confuso dalla prospettiva di non aver più nessuno al mondo. Adriano Sargeni aveva 84 anni ed era un poliziotto in pensione originario di Camerata, piccola frazione di Todi. Ad Amatrice trascorreva giorni di vacanza con la moglie Artemia, la figlia Gabriella, il marito di quest’ultima Mauro Marincioni, finanziere in servizio a Rieti. Con loro le due bambine della coppia. Il crollo del tetto e dei muri dell’abitazione li ha uccisi all’istante mentre le due sorelline si sono salvate per miracolo solo perché la loro stanzetta ha in parte resistito. Alcuni parenti le hanno immediatamente raggiunte in ospedale. Hanno ferite serie, ma non sono in pericolo di vita. Non ce l’ha fatta neanche Marco Santarelli, 26 anni, aspirante chef in villeggiatura ad Amatrice dai nonni, in una casa andata completamente distrutta.

Distrutto l'hotel Roma ad Amatrice (Afp)
Distrutto l'hotel Roma ad Amatrice (Afp)

Il ragazzo, conosciuto a Castiglione del Lago, era figlio del questore di Frosinone Filippo Santarelli. Il padre è accorso subito ad Amatrice. Il corpo di Marco è stato tra i primi ad essere recuperato dai soccorritori. Il passare delle ore fa crescere l’angoscia anche per i parenti della narnese di 59 anni Floriana Svizzeretto, direttrice del museo «Cola Filotesio» di Amatrice. Storica dell’arte, la Svizzeretto abita in un appartamento all’ultimo piano di un palazzo. Lo stabile è crollato e c’è grande preoccupazione. La donna ha sempre mantenuto stetti rapporti con Narni dove torna spesso. La stessa ansia per Matteo Gianlorenzo, imprenditore orvietano dell’abbigliamento e per la moglie Barbara Marinelli, insegnante. La coppia risiedeva nell’hotel Roma e si trovava ad Amatrice per montare il banco del commercio ambulante nel mercato della festa del paese. Ieri mattina il padre di Matteo, Franco, e il fratello della moglie hanno raggiunto Amatrice con un’auto messa a disposizione dal sindaco di Orvieto. «Parto con la speranza di poterlo riabbracciare», ha detto il padre tra le lacrime.