"Spese pazze", il Palazzo trema. Ci sono altri consiglieri coinvolti

L’indagine della magistratura sui politici regionali va avanti

 I militari della Guardia di Finanza al lavoro

I militari della Guardia di Finanza al lavoro

Perugia, 22 settembre 2017 - FRANCO Zaffini e Roberto Carpinelli sono soltanto i primissimi «avvisati» per l’inchiesta delle «spese pazze» dei politici regionali. Primi solo perché erano consiglieri ‘mono-gruppo’ nella scorsa legislatura (2010-2015) e quindi quelli sui quali la magistratura è riuscita a chiudere l’indagine con meno difficoltà, vista la quantità di documentazione minore da controllare rispetto alle compagini più numerose. Ma ormai con cadenza settimanale sia gli altri «mono-gruppo» che i consiglieri dei partiti più grandi, si aspettano di essere indagati, di ricevere insomma il ‘415 bis’, l’avviso di conclusione delle indagini. E c’è anche chi nel frattempo avrebbe già ricevuto il carnet con le accuse del pubblico ministero.

LA PROCURA della Repubblica e la Guardia di finanza infatti stanno portando avanti da qualche mese un’inchiesta che riguarda le spese effettuate dai politici con i fondi pubblici messi a disposizione dalla Regione per capire se anche le cene al ristorante o l’acquisto di spazi su siti internet (solo per fare un paio di esempi) fossero da giudicare come «spese istituzionali» oppure se non rientrano in quel tipo di attività.

L’ARIA a Palazzo Cesaroni è però tesa, nessuno vuol commentare. Ma nelle due sedi istituzionali della politica umbra non viene negata una certa irritazione per l’inchiesta. «Qui non c’è nessuno scandalo – spiega una fonte ufficiale –: sulle spese c’è un regolamento molto preciso, che è stato ancor più affinato nella scorsa legislatura, che impedisce che possa accadere ciò che è successo in altre Regioni, che limita insomma ampiamente la discrezionalità di ciò che un consigliere può spendere con quei fondi pubblici. Certo andare a distinguere quella che è una spesa ‘politica’ da una ‘istituzionale’ sembra davvero una questione di lana caprina. Discorso diverso – continua la fonte – è se poi qualcuno ha dichiarato di aver organizzato un’iniziativa istituzionale e poi ha festeggiato il compleanno con gli amici: la magistratura fa bene a volerci veder chiaro. Ma per ciò che è emerso al momento negli atti certe accuse pare proprio non ci siano».

GLI UNICI ad aver commentato sono quelli del Movimento 5 Stelle, che ribadiscono quanto affermato qualche settimana fa: «Il punto è verificare con accuratezza se qualcuno tra gli eletti abbia sbagliato, gestendo i fondi dei gruppi in modo disinvolto».