Sigilli all'ex Coc: "crollo doloso", undici indagati

Tra gli ‘avvisati’ l’ex sindaco Angelini

Un'immagine dello stabile che a Norcia ha ospitato il Centro operativo comunale

Un'immagine dello stabile che a Norcia ha ospitato il Centro operativo comunale

Perugia, 19 maggio 2017 - SIGILLI all’ex ‘Coc’ di Norcia e undici indagati per il cedimento di una colonna della struttura. C’è «l’assoluta urgenza di procedere ad accertamenti anche non ripetibili con prove distruttive, atte a valutare la consistenza e la regolarità dei materiali impiegati» per la costruzione dell’edificio adibito a Centro operativo comunale tra il terremoto del 24 agosto e quello del 30 ottobre quando riportò dei danni e venne dichiarato inagibile, dietro il sequestro probatorio disposto dal procuratore della Repubblica di Spoleto, Alessandro Cannevale (nel riquadro in alto) e dai sostituti Gennaro Iannarone e Patrizia Mattei che hanno fatto mettere i sigilli alla struttura dai carabinieri di Norcia. 

CONTESTUALMENTE, sempre su delega della procura, i carabinieri di Spoleto, guidati dal capitano Marco Belilli, hanno recapitato gli undici avvisi di garanzia ad altrettante persone, tra cui l’ex sindaco (in carica fino al 1999) Gianpietro Angelini e il funzionario del Comune, Maurizio Rotondi. Come evidenziato dai magistrati, si tratta di un «atto dovuto» a tutela degli indagati stessi che in questo modo, ricevendo l’avviso di garanzia, possono nominare un loro consulente che parteciperà agli accertamenti irripetibili. Tra gli indagati, accusati di crollo doloso di costruzioni, per quanto verificatosi il «24 agosto 2016» e il «30 ottobre 2016» (come viene indicato nello stringato avviso di garanzia) oltre all’ex sindaco Dc, in carica fino al 1999, ci sono tecnici del Comune di allora, collaudatori, costruttori, progettisti che hanno partecipato a vario titolo, alla realizzazione dell’edificio ai piedi di Porta Romana, che venne costruito con i soldi del Giubileo e consegnato nel 2000. Adesso gli indagati, tramite i loro legali, potranno partecipare agli accertamenti che la procura deciderà di fare. E che, come emerge dagli atti, si sono resi necessari dopo che il professor Nicola Augenti (l’esperto di terremoti dall’Irpinia a L’Aquila che si occupò anche della consulenza a San Giuliano di Puglia dopo il crollo della scuola che causò la morte di 26 bambini), ha depositato la «documentazione» relativa ai primi sopralluoghi, iniziati nell’ambito dell’indagine conoscitiva aperta dalla procura subito dopo il grande sisma del 30 ottobre. 

FU ALLORA che un pilastro dell’edificio ‘implose’ e su diverse pareti comparvero delle vistose crepe. Quella notte, come nelle circa 60 precedenti, sindaco, tecnici del Comune, uomini della protezione civile, dei vigili del fuoco e dei carabinieri, dormivano lì dentro. La procura adesso vuole chiarire se dietro le lesioni riportate dall’edificio ci siano responsabilità penali.