Si assenta senza l’ok del dirigente. Sospesa 5 mesi e stipendio dimezzato

Dipendente comunale nei guai, decisa la sanzione disciplinare

Così chi denuncia non corre pericoli

Così chi denuncia non corre pericoli

Perugia, 5 dicembre 2017 - SAREBBE uscita dall’ufficio per un tempo piuttosto limitato, ma senza avere l’autorizzazione del dirigente. E per questo nei confronti di una dipendente comunale è scattata la sospensione per cinque mesi e mezzo oltre al taglio dello stipendio del 50%. E’ la prima volta che viene applicata la Legge Madìa a Palazzo dei Priori e a farne le spese è uno dei 1.200 lavoratori pubblici dell’ente, che si sarebbe allontanata senza farsi vidimare i suoi spostamenti sul cartellino.

IN UN PRIMO momento – dato che la lavoratrice che venne sospesa immediatamente come prevedono le norme – era sembrato che uno dei dirigenti dell’Area comunale per la quale lavora, l’avesse intercettata fuori ufficio, mentre prendeva un caffè al bar: circostanza che avrebbe configurato il licenziamento. La vicenda è stata poi meglio ricostruita dalla Commissione disciplinare che ha deciso una sanzione meno pesante è vero, ma altrettanto severa. La motivazione dell’allontamento dal posto di lavoro non sarebbe insomma soltanto quella legata al caffé. In Comune bocche cucite sulla vicenda (che è accaduta circa un mese fa): l’unica certezza che arriva da fonti ufficiali è che il provvedimento di sospensione è stato già adottato.

LE NORME sui dipendenti pubblici prevedono infatti che ogni qualvolta che un dipendente esce dall’ufficio deve essere autorizzato. A sua disposizione ha un blocchetto, il cosidetto Adol, nel quale viene specificata la motivazione e l’orario con tanto di firma del dirigente stesso: può uscire temporaneamente per esigenze personali, di servizio o per formazione ad esempio. Una volta che il dipendente ha l’ok dal funzionario, timbra il cartellino sia quando esce che quando rientra e indica sempre nel blocchetto Adol l’avvenuto rientro. A quanto pare però la procedura non sarebbe stata eseguita con regolarità e per questo è scattato il severo procedimento disciplinare. Va sottolineata anche la rapidità del provvedimento, anch’essa giustificata dalla Legge Madìa, che prevede tempi molto brevi. Senza contare che le nuove regole valgono anche per i dirigenti pubblici che, venuti a conoscenza di un episodio di assenteismo, non fanno subito partire il meccanismo disciplinare.