FRANCESCA MARRUCO
Cronaca

Sfregia al volto con una lama la ex compagna. Poi minaccia di darle fuoco

Anche le sorelle di lui le «promettono» una spedizione punitiva

L’uomo è accusato di atti persecutori e lesioni aggravate

L’uomo è accusato di atti persecutori e lesioni aggravate

Perugia, 18 luglio 2017 - Prima minaccia di darle fuoco e poi, dopo aver tentato di introdursi nell’appartamento della ex moglie a notte fonda, la polizia trova due flaconi di alcol etilico. Qualche giorno dopo, invece, la aspetta sul portone di casa e, quando lei apre, lui la spinge dentro. La picchia e poi la sfregia sul volto con una lama. Questi non sono che i più gravi dei tantissimi episodi di cui si è reso responsabile un 36enne marocchino dopo che una 39enne residente a Perugia, ha deciso di lasciarlo. E’ di qualche giorno fa l’avviso di conclusione delle indagini recapitato all’uomo, Y.B., che è accusato di atti persecutori nei confronti della moglie.

Tutto ha inizio nel novembre scorso, quando, dopo qualche mese di matrimonio con un connazionale più giovane di lei, la 39enne di origine marocchina scopre che le ha rubato circa 10mila euro tra gioielli e soldi. Decide di lasciarlo e lo invita ad andarsene dalla casa in cui vivevano insieme al bambino, che lei aveva avuto da una precedente relazione. Forse crede di aver messo fine ai suoi problemi, invece inizia l’incubo: lui la aspetta tutti i giorni sotto casa. E’ sempre lì, cerca di entrare nella sua abitazione di cui si era trattenuto una copia delle chiavi. Non ci riesce solo perché la donna blocca sempre la porta con il gancio. In questi frangenti spesso la minaccia, le dice che le avrebbe dato fuoco affinché questo fosse di insegnamento anche per le altre mogli. A minacciarla, secondo quanto riferito dalla donna assistita dall’avvocato Pasquale Forciniti in sette denunce, sono anche le sorelle di lui che le avrebbero paventato la possibilità di una spedizione punitiva demandata a terze persone.

Nel gennaio scorso a notte fonda lui cerca di entrare in casa della ex, si mette ad urlare sul pianerottolo e lei chiama il 113. Quando gli agenti arrivano trovano i flaconi di alcol e un anello, che lei riconosce come appartenente all’ex marito. E’ di pochi giorni dopo invece l’episodio in cui la ferisce al volto. Anche in quel momento interviene la polizia e il 118. Ad aprile la aspetta di nuovo sotto casa e la fa cadere provocandole un forte ematoma alla testa. Mentre a giugno, la vittima incontra la cognata al bancomat: la donna la insulta mentre alcuni nordafricani presenti le avrebbero sputato in faccia perché vestita in maniera troppo succinta. A carico dell’ex pende un ordine di protezione già emesso in via provvisoria dal giudice Ilenia Miccichè. Il 21 luglio prossimo si terrà l’udienza per la conferma. «Noi – dice l’avvocato Forciniti – non abbiamo motivo di ritenere che la misura non venga confermata stante la fondatezza delle ragioni mosse dalla mia cliente». La donna intanto è stata trasferita in una località segreta. Mentre per l’ex marito si avvicina anche il momento della richiesta di rinvio a giudizio.