Nuovo rettore, ecco ‘Obiettivo 2019’. Gruppo di docenti promuove cantiere di idee

Il professor Bove: "Prima la squadra, il programma e poi il candidato. Venite a lavorare con noi"

I professori  Mauro Bove (al centro), Giorgio Montanari e Cynthia Aristei

I professori Mauro Bove (al centro), Giorgio Montanari e Cynthia Aristei

Perugia, 16 febbraio 2018 -Un laboratorio di idee sul futuro dell’Università di Perugia (si voterà nel 2019 e l’attuale rettore non si ricandiderà) aperto al contributo di tutti. E’ quanto propone un gruppo di docenti di varie facoltà dell’Ateneo perugino, che si è riunito più che sotto una sigla e uno slogan a sostegno di un candidato-rettore «che al momento peraltro – sottolineano – non abbiamo affatto individuato», animati dalla convinzione che il rilancio del Paese passa ancora dai contenuti culturali e dalla formazione. «A differenza dei partiti politici che fanno a chi la spara più grossa – spiega il professor Mauro Bove di Giurisprudenza che insieme ai colleghi Giorgio Montanari di Scienze Politiche e Cynthia Aristei di Medicina, ha illustrato il progetto ‘Obiettivo Università 2019’ –, noi vogliamo ragionare senza slogan e demagogie, misurandoci con la realtà. Bisogna prima conoscere il reale per poterlo poi governare».

Al momento, del gruppo di proposta fanno parte tredici docenti: oltre a Bove, Montanari e Aristei anche Andrea Capaccioni (Lettere), Chiara Cariglia (Giurisprudenza), Domizia Donnini (Scienze agrarie), Daniele Fioretto (Fisica e Geologia), Fabio Franciolini (Chimica), Angelo Frascarelli (Scienze agrarie), Annalisa Giusti (Giurisprudenza), Giorgio Repetto (Giurisprudenza), Daniele Rosellini (Scienze agrarie) e Mariano Sartore (Ingegneria) «ma da qui in avanti ci auguriamo di raccogliere più contributi» sottolineano i tre docenti al Tavolo della conferenza di presentazione.

«Il nostro – dice il professor Bove – è un cantiere per conoscersi e camminare insieme. Perchè quella dell’Università è una comunità complessa, da studiare con attenzione. Certo, questo implica fatica ma siamo convinti che prima vada scelto il progetto, poi le persone. L’esigenza diffusa che si riscontra infatti, è il bisogno di ogni membro della nostra comunità di partecipare alla formazione di un progetto che inevitabilmente riguarda tutti. Non è più pensabile che i rappresentanti siano chiamati solo ad esprimere un voto, spesso isolatamente e senza alcun dialogo comune, per investire i loro rappresentanti praticamente ’al buio’. Da qui l’esigenza di iniziare un percorso al quale tutti gli interessati potranno partecipare. La nostra ambizione è quella di offrire un luogo in cui studiare e dialogare, conoscersi e imparare a camminare insieme».

Il metodo di lavoro? «Gruppi tematici e seminari pubblici, a cadenza periodica, ogni volta su un tema diverso». Un percorso lungo durante il quale il gruppo di Obiettivo Università 2019 spera di incontrare molte persone oltre che di aprire un confronto con gli altri atenei italiani, ’soggetti’ da studiare per verificare come in certi ambiti hanno affrontato problemi e trovato soluzioni. «Alla fine si individuerà quella squadra che poi troverà la guida (il candidato-rettore ndr). Noi non nasciamo nè a favore nè contro qualcuno sia chiaro. La discussione di esordio non potrà che riguardare i temi della ricerca e dell’insegnamento. Ad essa si auspica possano affiancarsi future riflessioni sulla Governance nelle sue molteplici articolazioni, nonchè sul rapporto fra l’Università e il territorio, quale sintesi che ricomprende non solo i soggetti istituzionali e produttivi ma anche le comunità cittadine con le quali l’Università quotidianamente interagisce. Insomma, oggi è nato un bambino – chiosa il professor Bove –, noi ci mettiamo la faccia. Il bambino crescerà o morirà nella culla? Lo vedremo...».