Ragazzina-arbitro aggredita da padre di un atleta: multa e squalifica al Bastia

Stangati tecnico e dirigente della società sportiva umbra. Il Giudice: «Fatto grave»

Un arbitro (Ap/Lapresse)

Un arbitro (Ap/Lapresse)

Città di Castello (Perugia), 8 febbraio 2018 - "Stangata" sul Bastia 1924 dopo l’aggressione alla ragazzina arbitro. Multa di 1.200 euro alla società, squalifica del campo per una giornata, squalifica fino al 15 marzo all’allenatore Francesco Mirabelli e fino al 31 marzo al dirigente Gianni Aisa. Il Giudice sportivo non ha fatto sconti su quanto accaduto domenica mattina durante la partita del campionato Giovanissimi regionali.

«Fatti gravi, soprattutto se rapportati alla categoria della gara e all’età e al sesso dell’arbitro», si legge sul referto.

Intanto è ritornata a scuola R.B., la sedicenne arbitro della sezione di Città di Castello aggredita dal padre di un calciatore al termine della gara tra Junior Castello e Bastia. La ragazzina – figlia di un ex arbitro piuttosto noto in città – già ieri, con le sue dichiarazioni, ha iniziato a reagire positivamente rispetto alla drammatica esperienza che ha avuto quando quell’individuo, che le contestava l’ammonizione al figlio diffidato, ha sferrato un violento calcio alla porta d’ingresso dello spogliatoio dell’arbitro che è finita poi addosso alla giovane.

Nelle vicinanze – allo stadio di Monterchi - si trovava il padre della ragazza insieme all’osservatore arbitrale che in un primo momento non avevano realizzato quanto avvenuto; poi la sedicenne è stata subito trasportata all’ospedale di Sansepolcro dove i medici l’hanno refertata con una prognosi di poco inferiore ai dieci giorni.

R.B. ha ricevuto messaggi e telefonate di solidarietà da parte di “colleghi” della massima serie; tutte l’hanno invitata a guardare avanti e dimenticare al più presto questo brutto evento. Peraltro un noto arbitro di serie A ha promesso che presto sarà a Città di Castello per abbracciarla e donarle una divisa ufficiale autografata.

Ecco come il mondo arbitrale reagisce a queste ingiustificate violenze. L’altro ieri poi la ragazzina ha raccolto l’invito degli altri componenti della sezione di Città di Castello che si trovavano in un campo di gara per gli allenamenti settimanali. Tutti insieme hanno scattato un selfie poi postato nella pagina ufficiale Facebook dell’Aia tifernate.

Un bel modo per starle vicino e rincuorarla, visto che la sedicenne – soprattutto nei due giorni successivi all’aggressione subìta – era praticamente sotto choc. E anche nei social la storia di R.B. ha provocato l’indignazione di tutti, non solo dagli ambienti sportivi; solidarietà piena alla ragazza ma non solo, nei commenti è emerso il desiderio che al babbo del baby calciatore del Bastia – denunciato per lesioni dopo l’esposto presentato ai carabinieri dal padre dell’arbitro – venga data una pena adeguata per quello che ha fatto. “Giustizia” che la stessa sedicenne finita all’ospedale ha chiesto proprio affinchè episodi di questo genere non debbano più ripetersi.