Omicidio Presta, "La donna inviò foto del suo volto tumefatto via whatsapp"

Le testimonianze raccolte dai carabinieri, che conducono le indagini

I rilievi nella casa del delitto e, nel riquadro, Raffaella Presta

I rilievi nella casa del delitto e, nel riquadro, Raffaella Presta

Perugia, 2 dicembre 2015 - Avrebbe mandato un messaggio Whatsapp pochi giorni prima di essere uccisa. Un messaggio con una foto del suo volto tumefatto, secondo gli inquirenti, dalle botte del marito. L'omicidio di Raffaella Presta, uccisa dal marito, Francesco Rosi, farebbe emergere una vita di maltrattamenti e gelosia. Di percosse e violenze commesse contro la donna dal consorte.

Sono molte le testimonianze che sono state raccolte dai carabinieri. Testimonianze di parenti e amici. Il più inquietante dei particolari riguarda un messaggio Whatsapp che la donna avrebbe mandato con una sim "segreta", ovvero sconosciuta al marito, ai suoi familiari. Si vedrebbe il volto tumefatto della donna e una frase: "Incidente domestico, diciamo".

Questo sarebbe accaduto poco tempo prima dell'omicidio. L'uomo, secondo le testimonianze, era molto geloso. Francesco Rosi temeva che la moglie lo avrebbe lasciato e i controlli su di lei da parte di lui erano strettissimi. E' stato il fratello della donna a parlare di una seconda sim card con la quale segretamente lei si sentiva con la famiglia. Scuse e occhiali neri per coprire le percosse: questo emergerebbe invece dalle testimonianze dei colleghi dell'avvocato. Intanto, il gip ha convalidato l'arresto dell'uomo mentre il Reparto Operativo dei carabinieri prosegue le indagini.