‘Prof’ in pensione precipita e muore. La tragedia durante una scalata

Orvieto, il sessantaduenne ha cessato di vivere poco dopo il ricovero

Si è rivelata inutile la corsa in ospedale con l’elicottero

Si è rivelata inutile la corsa in ospedale con l’elicottero

Orvieto, 5 dicembre 2016 - UN UOMO di sport, insegnante di educazione fisica ed allenatore di pallamano. Una persona perbene e benvoluta da tutti. Pierfederico Manciati, orvietano di sessantadue anni, è rimasto vittima di un incidente mentre stava partecipando ad una scalata in località Ripa Maiala, vicino Allumiere. L’insegnante di ginnastica stava praticando arrampicata libera lungo la falesia dei monti della Torba, famosa per essere frequentata da numerosi arrampicatori provenienti da ogni zona del Lazio e dalla vicina Umbria. Secondo la ricostruzione dei soccorritori, Manciati sarebbe precipitato per oltre cinque metri dopo aver rotolato giù per la montagna per decine di metri. Si è trattato complessivamente di una caduta di venti metri.

AL MOMENTO dell’incidente, il professore si trovava con un compagno di cordata. L’operazione di scalata si stava svolgendo con un gruppo di decine di altri appassionati che si trovavano però più distanti dal luogo dove è avvenuto l’incidente. Per circostanze tutte da ricostruire, il 62enne è improvvisamente precipitato. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Civitavecchia e l’eliambulanza del 118 che ha provveduto al trasporto dello scalatore al policlinico Gemelli di Roma. L’uomo avrebbe riportato un politrauma da caduta con frattura al bacino e lesioni agli arti inferiori e sospetta emorragia interna.

MANCIATI che era andato in pensione da pochi mesi dopo aver insegnato come ultimo incarico alle scuole medie di Orte, è deceduto poco dopo il ricovero in ospedale. I carabinieri stanno ancora svolgendo gli accertamenti per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente ed hanno proceduto al sequestro dell’attrezzatura di Manciati e sentito il compagno di scalata che si trovava più vicino a lui nel momento in cui è verificata la disgrazia.

C.L.