Il cioccolato premia, la speranza dagli Usa

I volumi reggono con una commessa da 380 tonnellate

Un'operaia al lavoro

Un'operaia al lavoro

Perugia, 30 settembre 2016 - Alla fine  il cioccolato premia. E alla Perugina, nonostante le polemiche di questi giorni relative all’esternalizzazione delle strenne, si respira decisamente un’aria più distesa. Merito anche della maxi commessa di tavolette destinata ai consumatori a stelle e strisce e della ripresa delle vendite, finalmente col segno più.  Intanto dal confronto di ieri tra l’esecutivo della Rsu, la Triplice e i vertici aziendali di Nestlè presenti con Gianluigi Toia e Stefano Di Giulio, è emerso che i volumi produttivi hanno tenuto, nonostante l’uscita di scena di biscotti e caramelle legati ai marchi «Ore Liete» e «Rossana».  «La verifica  del Piano industriale – spiega il segretario della Flai-Cgil Michele Greco – ci ha moderatamente soddisfatto, comunque fa sperare bene sia per il Natale che per San Valentino. Il percorso stabilito dai sindacati di categoria insieme all’azienda sembra andare insomma per la direzione giusta e abbiamo potuto constatare che Nestlè si sta impegnando in entrambe le strategie previste dal documenti firmato con la Triplice: rilancio del volumi e marketing».  E' ancora  prematuro abbassare la guardia, ma su quali livelli deve posizionarsi l’asticella della produzione per garantire i posti di lavoro esistenti e la stabilità della fabbrica? Greco parla di circa 30mila tonnellate. Ma i dati recenti sulla verifica dei volumi e le nuove commesse per l’America aprono scenari nuovi. In questi giorni, infatti, l’azienda ha firmato una maxi-commessa destinata oltreoceano. Ben 380 tonnellate di cioccolato che vanno ad aggiungersi ai volumi e al lavoro già in calendario. Intanto però si va avanti per step.  Il 18 ottobre sindacati e coordinamento della multinazionale torneranno a sedersi intorno allo stesso tavolo. Un faccia a faccia in versione milanese per fare il punto della situazione e definire ulteriori traguardi. Quanto alla vicenda delle strenne, sollevata da Carla Spagnoli, la Cgil avverte che non è il caso di fare polemiche ora che San Sisto ha imboccato la direzione giusta.  La pronipote dell’inventrice del Bacio però è preoccupata. «La Nestlè – dice - ha smantellato un altro importante reparto: il canale dei regali aziendali, quello delle strenne.  Del rilancio  della Perugina e dei volumi produttivi non c’è traccia – prosegue la Spagnoli – Prodotti storici come Ore Liete e Rossana sono stati ceduti già da qualche mese e i reparti biscotti, zuccheri, caramelle e colaggio sono stati dismessi. Ora è il turno delle strenne... Un altro colpo basso per San Sisto e per la storia della Perugina». 

Silvia Angelici