Minaccia la madre con la motosega. Aveva già picchiato il padre invalido

Aggressione con la roncola a Passignano: il 50enne resta in carcere

Le indagini sul giallo di Vanzaghello sono affidate ai carabinieri

Le indagini sul giallo di Vanzaghello sono affidate ai carabinieri

Perugia, 20 luglio 2017 - Prima di aver minacciato la madre con una motosega, e non averla ferita solo perché, fortunatamente, il macchinario non si era acceso, il 50enne di Passignano sul Trasimeno arrestato domenica mattina in flagranza di reato dopo aver ferito il fratello al braccio con una roncola aveva già picchiato il padre, costretto a muoversi su una sedia a rotelle per seri problemi motori.

Il particolare emerge dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice Carla Giangamboni, dopo l’udienza in cui ha convalidato l’arresto delluomo, eseguito dal maresciallo Giovanni Foglia e coordinato dal comandante della compagnia di Città della Pieve, Andrea Caneschi. I militari hanno ricostruito che il cinquantenne aveva minacciato la madre con la motosega, le aveva procurato una frattura al polso, e aveva ferito il fratello - nel frattempo accorso in aiuto della donna - con una roncola, causandogli una lesione al braccio guaribile in trenta giorni.

L’episodio, secondo quanto scrive il gip, è arrivato al culmine di una «spirale di violenza» indirizzata soprattutto verso la madre, «motivata da recriminazioni sia di tipo economico che affettivo» e, vista «l’incapacità a controllare le sue pulsioni violente», ha disposto per l’arrestato la custodia cautelare in carcere.

Secondo la denuncia fatta dalla madre domenica mattina, nell’immediatezza dei fatti, il figlio - assuntore di stupefacenti - sarebbe andato da lei brandendo una motosega, lamentandosi che qualcuno aveva tolto la croce che delimitava le loro proprietà e pretendendo soldi (come aveva già fatto altre volte in passato) e l’oro che aveva nella cassaforte. Al suo diniego lui si era arrabbiato e aveva iniziato ad urlare. Subito da casa era sceso il fratello minore che poi è stato ferito.

L’uomo invece, assistito dall’avvocato Michele Nannarone, ha fornito una versione diversa dei fatti, sostenendo che non voleva soldi per la droga ma perché, dopo alcune vicissitudini familiari, non aveva avuto il giusto sostegno dai genitori. Quegli stessi genitori che, secondo quanto ricostruito nelle annotazioni di pg adesso finite agli atti, sono stati minacciati anche altre volte. Era solo il 13 luglio (tre giorni prima dell’aggressione alla madre e al fratello) quando aveva minacciato il padre che gli avrebbe «cavato gli occhi», facendogli prnedere un malore per cui era stato necessario l’intervento del 118. «Dovevate arrivare prima», ha detto la madre mentre la portavano in ospedale domenica mattina. Ma, né lei, né il marito avevano mai sporto formale denuncia.

Sara Minciaroni