Il Curi applaude la solidarietà: tra Norcia e Cascia vince la voglia di battere il sisma

Spettacolo nel derby anti-terremoto: raccolti oltre quattromila euro

L'abbraccio tra Norcia e Cascia

L'abbraccio tra Norcia e Cascia

Perugia, 26 febbraio 2017 - Il piccolo Thomas è di Norcia, ha 11 anni e sogna di diventare un calciatore. Per ora fa la «mascotte». E’ la sua prima volta in un grande stadio e quando entra in campo, mano nella mano con i giocatori-rivali del Cascia, non trattiene l’emozione: «E’ una giornata bellissima», dice. Perchè il «Curi» ieri ha aperto le sue porte alla solidarietà, ospitando il derby anti-sisma tra Cascia e Norcia. L’Umbria ha risposto presente al recupero di Prima categoria, rinviato qualla maledetta domenica del 30 ottobre a causa del terremoto. Oltre cinquecento gli spettatori (440 i paganti) per un incasso (diviso tra le due società) di oltre quattromila euro.

Torna a splendere anche il sole a Pian di Massiano e gli spalti, poco a poco, si popolano. Ci sono famiglie provenienti da tutta la regione, ragazzini, e soprattutto la gente della Valnerina. «Abbiamo voglia di ricominciare e di riprenderci le nostre vite», raccontano. Anche attraverso una gara di calcio, tifando senza sosta. Così, quando i calciatori si abbracciano prima del fischio di inizio, tutto lo stadio si unisce in un lungo applauso. Viene esposto uno striscione dai colori bianco e blu: «La terra trema ma non il nostro amore per te». Sventolano le bandiere, tornano gli sfottò e l’allegria. «E’ un evento che ricorderemo per sempre – ammette il tecnico del Cascia, Alessandro Di Pasquale – Tutti abbiamo attraversato momenti terribili, ma ce l’abbiamo fatta a ripartire e non ci siamo arresi al terremoto». La sua squadra resta al comando della classifica, con ancora una partita da recuperare. «Eppure soltanto qualche mese fa pensavamo anche di non farcela. Ci allenavano in cinque, mancavano anche le scarpette. I ragazzi dormivano in camper o al Trasimeno, per fortuna il peggio è passato».

Anche Benedetto Bibiani non era mai stato al «Curi». Compirà 87 anni tra qualche giorno e ricoda quando in passato durante i derby «se le davano di santa ragione». La grande scossa gli ha portato via tutto. La sua casa è inagibile, da ottobre il pensionato è ospite, insieme a moglie e figlia, di un albergo di Magione. «Norcia era avvolta dal fumo, non si vedeva più nulla, era cascato tutto quella terribile domenica. E’ stato tremendo – scuote la testa –. Siamo stanchi, ora vogliamo solo tornare in Valnerina, mi hanno promesso una casetta». Intanto segna Piovanello e il Norcia si aggiudica a sorpresa il derby. Benedetto alza le mani al cielo e torna sorridere.