Morte Schillaci, il commovente saluto dei suoi ex studenti

In una toccante lettera gli ex allievi dannol'estremo saluto al loro professore, primario della Medicina interna dell'ospedale di Terni

Giuseppe Schillaci

Giuseppe Schillaci

Terni, 22 dicembre 206 - Dopo la morte di Giuseppe Schillaci, 55 anni, primario della Medicina interna dell'ospedale di Terni, i suoi ex allievi della Facoltà di Medicina dell'Università degli Studi di Perugia vogliono ricordarlo con questa lettera:

"Carissimi, la notizia della morte del professor Schillaci ci ha lasciati attoniti, impietriti, profondamente segnati. Tra di noi c’è chi ha avuto la possibilità di conoscerlo come docente di Nefrologia, chi anche come insegnante di Medicina Interna, chi come animatore culturale sempre attento nei suoi bellissimi Seminari di Medicina, chi come accompagnatore nel cammino di tesi. Tutti, indistintamente, abbiamo avuto modo di sperimentare non solo il suo indiscusso talento, che trapelava dalle sue parole sagge e dai voli pindarici che ci faceva compiere tra le mille sfaccettature della sua amata arte medica, ma anche la sua preziosa umanità, la sua meravigliosa ironia, la sua profonda spiritualità. Eravamo tutti estasiati alle sue lezioni in cui, chiamandoci per nome (altra straordinaria bellezza del suo essere docente), ci chiedeva di porci nei panni del clinico nel dipanare la coltre di nebbia delle varie ipotesi diagnostiche al fine di avvicinarsi quanto più possibile alla soluzione del problema. Ci teneva spesso a precisare la differenza del Clinico Medico.

La sua peculiarità è il ragionamento rovesciato: dai sintomi alla malattia alla diagnosi alla terapia. I casi clinici divenivano occasione poi di confronto sulle nostre conoscenze ma anche sulle nostre abilità dialettiche e di argomentazione. Ci ha insegnato a difendere una teoria, anche se inizialmente suffragata solo dall’istinto, per poi, però, corroborarla dei dati clinici e strumentali che via via emergono, restando, comunque, sempre molto critici sulla propria idea e cercando di smontarla con obiezioni ugualmente efficaci. Il professor Schillaci ci ha insegnato un’epistemologia euristica che non escluda a priori il guizzo, l’estro artistico dell’intuito e della creatività logica.

Non c’è nessuno di noi che non abbia potuto cogliere qualcosa da lui. Porteremo i suoi insegnamenti scolpiti nella nostra memoria di giovani medici e diffonderemo, complice il test nazionale per l’ingresso in scuola di specializzazione, queste meraviglie dovunque ci troveremo. Il nostro grazie, immenso e commosso, al professor Schillaci non può esaurirsi in queste poche righe, di certo. La nostra presenza si fa anche testimonianza. Il professor Schillaci è stato un grande ricercatore clinico, uno sperimentatore attento, un esploratore di frontiera, ma anche un instancabile seminatore di promozione umana e sociale. È per questo motivo che abbiamo pensato di donare quanto abbiamo raccolto, spontaneamente e silenziosamente, alle sue intenzioni di beneficenza, in memoriam. È un piccolissimo segno della nostra stima e del nostro reale affetto verso un uomo che ci ha insegnato cosa significa essere medici, consumarsi, letteralmente, per stare con chi soffre, pur soffrendo.

Uomo dei dolori che ben conosce il soffrire dice Isaia. Il professor Schillaci ci lascia un vuoto difficilmente colmabile ma siamo certi che le meraviglie operate in lui in questi anni, non ultime la trasmissione del suo sapere, sapere essere e saper fare a brillanti collaboratori ed anche a noi più umili e semplici studenti, rimarranno come traccia indelebile del suo passaggio straordinario in questo Universo creato. Con grande commozione e vicinanza fraterna, Quanti a Terni hanno avuto modo di averlo come maestro e punto di riferimento".