Molestata dal vicino di casa mentre va dall'amichetta

L’uomo deve rispondere di violenza sessuale su minorenne

Violenza contro le donne

Violenza contro le donne

Perugia, 18 gennaio 2017 - Stava camminando per strada perché aveva deciso di andare a casa di una sua amichetta quando ha incontrato un vicino di casa. Si è fermata a parlare con lui e, in quella occasione, secondo quanto detto in denuncia e ripetuto in sede di incidente probatorio durante le indagini preliminari, poi ribadito ieri mattina dinanzi al secondo collegio, sarebbe stata molestata sessualmente dall’uomo. La ragazzina, che all’epoca era minorenne, ha raccontato che il suo vicino di casa le avrebbe fatto dei commenti sconci sul suo seno e che, poco dopo, avrebbe allungato le mani attraverso una staccionata arrivando a toccarla. La minorenne sconvolta, all’epoca corse a casa a raccontare tutto ai genitori. La madre dunque decise immediatamente di andare a fare denuncia in caserma dei carabinieri.

Fu così che partirono le indagini sull’uomo che adesso, difeso dagli avvocati Francesco Falcinelli e Mauro Carboni, è imputato per violenza sessuale. Nello stesso processo, la ragazzina si è costituita parte civile con l’avvocato Paolo Salari. E ieri mattina, con tutte le tutele del caso, essendo un caso di violenza sessuale che coinvolge una vittima minore all’epoca dei fatti, la ragazzina è stata interrogata come testimone della parte civile. In aula hanno sfilato anche alcuni testi del pubblico ministero, Giuseppe Petrazzini, e altri della difesa dell’uomo che respinge tutte le accuse. Secondo quanto raccontato dall’imputato infatti, non si sarebbero mai verificati né il palpeggiamento né il complimento inopportuno e sconcio, che non avrebbe nemmeno mai pensato. Tra loro, secondo la versione dell’imputato, ci sarebbe stata solo una veloce conversazione come ce ne possono essere molte tra due vicini di casa che vivono a pochi metri l’uno dall’altra. Per supportare questa tesi, la difesa ha citato delle persone che avrebbero visto i due parlare in maniera tranquilla.

Il fatto avvenne in un quartiere residenziale di un paese in provincia di Perugia, in una sera del luglio del 2012. Dopo le deposizioni dei testimoni che si sono succeduti ieri mattina in aula, dinanzi al collegio presieduto dal giudice Loschi, il processo è stato rinviato al 28 aprile prossimo quando l’istruttoria potrebbe essere chiusa e le parti potrebbero procedere con le rispettive conclusioni. Non è quindi escluso che arrivi una sentenza già quello stesso giorno.