Gravidanza a rischio, non può muoversi: si laurea via Skype dal letto d'ospedale

La storia di Maryse, neodottoressa in geologia degli idrocarburi. In reparto la festa con i palloncini insieme a medici e infermieri

Maryse nel suo letto di ospedale festeggia la laurea

Maryse nel suo letto di ospedale festeggia la laurea

Perugia, 17 febbraio 2017 - Ricoverata all'ospedale di Perugia per una gravidanza gemellare "complessa" una giovane originaria del Congo si è laureata in geologia degli idrocarburi discutendo la tesi dal suo letto, collegata per 45 minuti via Skype con la commissione che era in un'aula dell'Università perugina.

Maryse, questo il nome della donna, è arrivata in Italia nove anni fa e attualmente è ricoverata nella struttura complessa di ostetricia e ginecologia. "Se i professori dell'Università di Perugia non avessero accolto la mia richiesta di discutere la tesi, già fissata da tempo, con il collegamento dall'ospedale, sarebbero andati in fumo i miei tanti anni di studio" ha detto appena conclusa la discussione all'ufficio stampa dell'Azienda ospedaliera.

"I medici mi hanno spiegato - ha aggiunto - che la gravidanza richiede terapie lunghe e riposo assoluto e così quando nasceranno i miei due gemelli necessariamente prevarrà il ruolo di mamma".

Il direttore della struttura, Giorgio Epicoco, ha sottolineato che si tratta di "una gravidanza con rischio di parto pre-termine". "Al momento - ha aggiunto - non è possibile prevedere per quanto tempo dovrà ancora restare in ospedale".

"Dopo la laurea triennale in Ingegneria civile ed ambientale - ha spiegato ancora la giovane congolese - ho voluto proseguire negli studi per completare un percorso che mi dia qualche possibilità in più di occupazione. Voglio dire un grazie di cuore ai docenti che hanno capito la mia situazione ed ai medici e al personale dell'ospedale che si si sono impegnati per farmi raggiungere questo traguardo".

Subito dopo la proclamazione della neodottoressa è scattata la festa di familiari, medici e ostetriche. Con i palloncini colorati che hanno invaso il letto della donna.

"Una bella storia, che parla di tenacia, coraggio, speranza, sogni inseguiti e realizzati", questo il commento dell'assessore regionale alla Sanità Luca Barberini.