«Non ho soldi per pagare gli operai». Imprenditore si impicca in fabbrica

L'ombra nera della crisi si allunga su questa tragedia della disperazione

Polizia (Foto di repertorio)

Polizia (Foto di repertorio)

Perugia, 4 agosto 2017 - Un imprenditore umbro si è tolto la vita impiccandosi nella sua azienda e lo ha fatto dopo aver lasciasto un drammatico ultimo messaggio: «La banca non mi fa più credito e io non so come fare a pagare gli stipendi agli operai. Non ce la faccio più».  L'uomo, titolare di diverse aziende, è arrivato di buon mattino in azienda, con lo  stabilimento quasi vuoto perché i dipendenti erano in sciopero per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi. Alle 11 di ieri l’imprenditore avrebbe dovuto firmare un accordo coi sindacati, ma a quell’assemblea non è mai arrivato. Poco dopo le 7 un collaboratore lo ha trovato morto, con una corda al collo appesa al sottoscala dello stabilimento.

Quando i soccorritori sono arrivati in azienda chiamati da un dipendente, per lui non c’era più nulla da fare. Sul posto gli agenti del commissariato di Polizia del vicequestore aggiunto Lucia Ziliotto. I poliziotti, nell’ambito delle indagini coordinate dal pm Valentina Manuali, hanno sequestrato la corda usata dall’imprenditore e la lettera in cui spiega le sue ragioni e dispone alcune volontà di natura privata. Nella tarda mattinata la salma è stata riconsegnata alla famiglia per i funerali. E le indagini, per ora, si fermano lì, nel punto in cui la disperazione di questo imprenditore è diventata tragedia.