Liceo Galilei, gli studenti: "Non ci fermeremo qui"

Lunedì manifestazione di protesta

Tra la preside del liceo scientifico Galilei, gli studenti, i professori e i genitori è ormai scontro aperto

Tra la preside del liceo scientifico Galilei, gli studenti, i professori e i genitori è ormai scontro aperto

Perugia, 23 febbraio 2017- Delusione. E’ la parola che meglio sintetizza lo stato d’animo degli studenti del liceo scientifico «Galilei» che dall’incontro con la preside contestata (non solo da loro), si aspettavano risposte o quanto meno un cambio di atteggiamento: «più apertura al confronto e all’ascolto» .

«Speravamo in un dialogo che non c’è stato» spiegano i rappresentanti di istituto delle centinaia di liceali che, vista la location scelta per l’assemblea dalla professoressa Nivella Falaschi (una capienza massima di un centinaio di persone a fronte di quasi cinquemila soggetti interessati), ha subito prestato ’il fianco’ alla contestazione. «Pensare – spiega Fernando Rosi che con Vito Saccomandi, Viola Micchi e Mila Quacquarelli rappresenta gli studenti al Consiglio di istituto del Galilei –, che per ragioni di sicurezza a noi quell’aula per le nostre assemblee è sempre stata negata da parte della dirigente...». E ancora: «Noi non abbiamo alzato alcun polverone nè strumentalizzato nulla, non siamo in malafede e non abbiamo calunniato nessuno. Rivogliamo solo la nostra scuola come era prima. Abbiamo evidenziato, questo sì, le nostre preoccupazioni che vanno ben oltre il problema della contabilità e del bilancio: crollo delle iscrizioni del 40 per cento in controtendenza con il passato e a fronte degli altri licei perugini che invece crescono; il rischio chiusura dei curricula Bilingue e Cambridge; mancata attivazione dei progetti di arricchimento dell’offerta formativa e soprattutto mancanza di dialogo e trasparenza.

E’ evidente proprio qui in questa sede. Quanta gente è stata costretta a rimanere fuori!». Insomma, anzichè ’comporre’ le tensioni la preside Falaschi nell’assemblea convocata ’d’ufficio’ forte della sua autorità, ha finito con l’aumentare le distanze tra se stessa e gli studenti ma anche i professori e i genitori. «Chiedevamo solo di poter avere un rapporto proficuo con la dirigente – insistono i rappresentati dei liceali –, per dissolvere le polemiche che si sono venute ad accumulare da due anni a questa parte. L’obiettivo era quello di ricreare un clima più sereno e costruttivo in un liceo che è sempre stato centro formativo di eccellenza. E invece la risposta della dirigente è stata di tutt’altra natura...».

E adesso? «Intanto – spiegano gli studenti –, abbiamo preso contatti con la questura per le autorizzazioni necessarie a dare vita ad una manifestazione, lunedì, in cui dare voce a tutto il nostro disappunto. Non è questa la scuola che vogliamo. Non possiamo accettare una gestione totalmente unilaterale e affatto condivisa del nostro liceo. E, in fondo, del nostro futuro». Insomma, la contestazione va avanti...