E' morto Folco Quilici, l'ultimo dei grandi documentaristi

Quilici aveva casa a Ficulle, piccolo centro dell'Orvietano

Folco Quilici, morto a 87 anni (PressPhoto)

Folco Quilici, morto a 87 anni (PressPhoto)

Orvieto, 24 febbraio 2018 - Folco Quilici, uno dei più importanti documentaristi italiani è morto all'ospedale di Orvieto.  Aveva 87 anni ed era originario di Ferrara.

Quilici aveva casa da oltre 40 anni un casale nelle campagne di Ficulle, comune di 1.600 abitanti dell'alto Orvietano. «È sempre stato molto partecipe alla vita della comunità, con la quale ha condiviso nel tempo, anche in incontri pubblici, il suo sapere e la sua ironia. Era una persona di grande cultura, fascino ed esperienza, rappresentava una ricchezza per tutti» lo ricorda con la voce rotta dalla commozione, il sindaco di Ficulle, Gian Luigi Maravalle.

Quando ha saputo della morte del documentarista, è stato tra i primi a recarsi all'ospedale, per portare le sue condoglianze e quelle dell'intera cittadinanza alla moglie di Quilici, Anna. «Era una persona per bene, meravigliosa, molto ben voluta da tutto il paese» ha sottolineato il sindaco, che condivide con la famiglia Quilici un rapporto di amicizia. 

Quilici era ricoverato all'ospedale di Orvieto da qualche giorno e lì è morto stamani. Qualche giorno fa si era sentito male e sembra fosse stato soccorso dal 118. 

Nato a Ferrara il 9 aprile del 1930, figlio del giornalista Nello Quilici e della pittrice Emma Buzzacchi, dopo aver iniziato un'attività di tipo cineamatoriale, si specializzò in riprese sottomarine, diventando molto popolare anche al di fuori dei confini nazionali. Studiò regia presso il Centro sperimentale di cinematografia. I suoi film dedicati al rapporto tra uomo e mare sono stati distribuiti nel mondo: Sesto Continente (Premio Speciale alla Mostra del Cinema di Venezia del 1954), Ultimo Paradiso (Orso d'Argento al Festival di Berlino del 1956), Tikoyo e il suo pescecane (Premio Unesco per la Cultura del 1961), Oceano (Premio Speciale Festival di Taormina del 1971 e Premio David di Donatello 1972), Fratello Mare (Primo Premio al Festival Internazionale del Cinema Marino, Cartaghena, 1974) e Cacciatori di Navi, 1991 (Premio Umbria Fiction, 1992).

Tra i suoi film di medio metraggio di particolare impegno, furono presentati fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia: Paul Gauguin (1957), L'Angelo e la Sirena (1980). Nel 1971  uno dei suoi documentari (quello dedicato alla Toscana)  della serie 'L'Italia vista dal Cielo' gli valse la candidatura agli Oscar. Con "Oceano" si aggiudicò il Davide di Donatello.

alla quale hanno collaborato nomi di massimo prestigio come Calvino, Sciascia, Silone, Praz, Piovene, Comisso. L'attività di Folco Quilici nel campo del cinema culturale, ha trovato, in Italia e all'estero, vasto spazio in programmi televisivi in piu' puntate.

Nel 1971 uno dei suoi documentari della serie L'Italia vista dal cielo "Toscana" gli vale una candidatura agli Oscar mentre con "Oceano" si è aggiudicato il Davide di Donatello. Nel 2006 Forbes lo ha inserito tra le cento firme più influenti del mondo grazie ai suoi film e ai suoi libri sull’ambiente e le culture. 

Dal 1971 al 1989 ha diretto e curato la rubrica Geo su Rai3. Per il suo impegno nella Tv culturale ha vinto numerosi Premi Internazionali, tra i quali nel 1976 quello del "Festival dei Popoli" per il suo lavoro sul mondo primitivo. Successivamente il Primo Premio della Critica italiana per gli otto film della Serie Alla Scoperta dell'India (1968) e per Festa Barocca (1983). Gli era stato anche assegnato il Premio della Critica Francese per Mediterrane'e' (1977). Dal 1954 in poi ha pubblicato in Italia e all'Estero, numerose opere di saggistica e collabora alla stampa italiana e internazionale, dal 1954 con Life, Epoca, Panorama, Europeo e con quotidiani, La Stampa e Il Corriere della Sera. Come fotografo opera dal 1949, accumulando un archivio d'oltre un milione d'immagini a colori e in bianco e nero, ora affidate all'Archivio Alinari. Nel 1998, e' stato dichiarato "Great Master for creative excellence" dall'International Photo Contest.

«Con Folco Quilici se ne va una delle figure più importanti del giornalismo, del documentarismo e della cultura italiana. Un pioniere in tutti i progetti che ha avviato, sempre anni avanti rispetto agli altri, un italiano innamorato del proprio paese e un ferrarese innamorato della propria terra in cui era l'erede della grande tradizione giornalistica del padre Nello». Così il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ricorda il documentarista e scrittore morto oggi. «Ci mancherà - sottolinea Franceschini - ma i suoi lavori resteranno per sempre come guida e insegnamento per le giovani generazioni».