Falsi passaporti per entrare negli Stati Uniti, tre arresti

Pagavano migliaia di euro per entrare negli Usa, il sodalizio criminale lo rendeva possibile

Controlli di sicurezza in aeroporto (Afp)

Controlli di sicurezza in aeroporto (Afp)

Perugia, 2 febbraio 2018 - Fornivano passaporti italiani falsi a cittadini albanesi per permettere loro di raggiungere gli Stati Uniti, dietro pagamento di una somma di 20mila dollari a testa: diecimila da consegnare in Albania e l'altra metà all'arrivo oltreoceano. La Squadra mobile di Perugia e il commissariato di Pubblica sicurezza di Foligno, con la collaborazione della Homeland security investigations, la polizia di frontiera degli Stati Uniti, ha smantellato un giro d'affari di circa 800mila dollari tra la cittadina umbra e l'Albania.

Sono quaranta gli albanesi, tutti in cerca di lavoro, entrati clandestinamente negli Usa attraverso l'agenzia di viaggi folignate Overtime, i cui titolari, due italiani di 44 e 47 anni, sono stati arrestati assieme all'albanese di 37 anni che faceva da tramite con il suo Paese d'origine.

L'uomo provvedeva alla contraffazione di passaporti italiani rubati, probabilmente in Albania, nei quali venivano apposte le foto e le generalità di coloro che volevano partire per gli Stati Uniti. L'agenzia di viaggi, invece, provvedeva a comprare i biglietti e a compilare il modulo Esta, che consente ai cittadini italiani di poter entrare negli Usa per 90 giorni. In questo modo gli albanesi espatriavano senza poi fare ritorno al termine dei tre mesi, trattenendosi nel Paese irregolarmente.

Le indagini sono partite nel 2016 da una segnalazione della Homeland security investigations che ha consentito, tramite monitoraggio dei flussi informatici, di risalire all'indirizzo IP dell'agenzia di Foligno. L'intervento ha permesso anche di bloccare alcune partenze: la polizia di Perugia ha rintracciato nel Bolognese e nei due aeroporti milanesi una famiglia e due coppie in possesso di documenti falsi. Arrestati in flagranza di reato, sono stati subito rimpatriati in Albania.

Il reato contestato all'albanese, in custodia cautelare in carcere a Capanne, e ai due italiani, agli arresti domiciliari, è l'associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento di immigrazione clandestina. Il capo della Squadra Mobile di Perugia, Virgilio Russo, ha annunciato che lunedì sarà all'Europol all'Aia per un workshop con i colleghi di diverse polizie europee".

"Questo fenomeno è monitorato anche in altri paesi - ha detto il dirigente - ma l'Italia è stata la prima a portare a compimento un'indagine del genere".

In conferenza stampa a Perugia è intervenuto anche un ufficiale di collegamento della Hsi di stanza presso l'ambasciata americana a Roma, Lawrence Martino Jr, che ha personalmente ringraziato i colleghi italiani. "Le indagini per individuare persone che trafficano esseri umani sono molto difficili", ha commentato l'ufficiale di collegamento. "Ora stiamo portando avanti investigazioni simili in altri Paesi".