Inchiesta ceneri in Valnestore, intimidazioni a un testimone. Gli impiccano anche il cane

Floriano Bellavita del comitato ’Soltanto la salute’ nel mirino di minacce e intimidazioni di stile mafioso

Floriano Bellavita (a destra) con il suo avvocato Walter Biscotti

Floriano Bellavita (a destra) con il suo avvocato Walter Biscotti

Panicale (Perugia), 15 gennaio 2016 – Minacce e atti persecutori che se collegati tra loro, ed effettivamente riferibili all’inchiesta, sulle ceneri e rifiuti in Valnestore, descriverebbero una vera e propria escalation di intimidazioni in stile mafioso. Un cane impiccato con un biglietto a fianco e la scritta "ancora non hai capito". Ultimo accadimento in ordine di tempo dopo un foglietto adesivo attaccato alla pompa di benzina con vergato "stai attento" e un gradino di casa spaccato a martellate con la stessa tecnica del biglietto dove stavolta si leggeva, "attento a non inciampare".

Un esposto-denuncia pesantissimo quello presentato da Floriano Bellavita, iscritto del comitato "Soltanto la salute", sul quale adesso gli inquirenti dovranno fare chiarezza. Il tutto riferito ieri mattina a fianco del proprio legale, il penalista Valter Biscotti. I due non hanno dubbi, "Bellavita è a conoscenza di alcuni fatti di enorme rilevanza per l’inchiesta e questi strani avvertimenti intimidatori sono arrivati – spiega Biscotti –, appena si è saputo che lui stava collaborando con le indagini".

"L’ultimo fatto accaduto – continua il legale – lascia intendere una pericolosa escalation di vere e proprie intimidazioni in stile mafioso, con l’impiccagione di uno dei cani di Bellavita, all’interno della sua proprietà".

Bellavita, che da mesi collabora con i pm Paolo Abbritti e Gemma Miliani nelle indagini per il reato di disastro ambientale colposo, ha dichiarato ieri pubblicamente che negli anni di attività della vecchia centrale ha visto "scaricare i fanghi bentonitici mischiati alla terra senza che venissero rispettate le corrette prescrizioni. Questo – ha detto – poteva essere un indebito arricchimento da parte di chi prendeva soldi per smaltirle regolarmente con i teli e le delimitazioni e invece non lo faceva così".

Non solo ma ha parlato anche di quando "durante gli scavi per la realizzazione del nuovo lago (di Pietrafitta, ndr) sono stati trovati tre fusti pieni probabilmente di sostanze – ricorda – ma quando arrivò la Forestale erano stati fatti sparire".

Fatti che risalgono a vent’anni fa, e per i quali il comitato, oggi, chiede analisi all’ambiente (estese anche a tutte le altre zone dove sono state sepolte ceneri) e alle conseguenze per la salute.

E l’avvocato Walter Biscotti alla fine della conferenza stampa tira le somme che non sono di poco conto. "In questa valle – ha tenuto infatti a sottolineare il legale al termine dell’incontro con i giornalisti – c’è un danno non inferiore al miliardo di euro". Le amministrazioni comunali di Panicale e Piegaro hanno intanto espresso la massima vicinanza a Bellavita.