Un capriolo di città, Foligno ha il suo 'Bambi': si chiama Manolo

L'allarme del Wwf perugino: "Rischi da umanizzazione"

Il capriolo di Foligno (foto Ansa)

Il capriolo di Foligno (foto Ansa)

Foligno, 19 agosto 2017 - Foligno ha una sua mascotte. Un animale, un giovane 'Bambi', che da circa un anno ha scelto di vivere in città, in un campo tra la rotatoria del nuovo ospedale e l'Agorà coop. Siamo nella zona nord, nel cuore della parte commerciale della città, al centro di alberghi, ristoranti e supermercati, dove c'è gente e confusione. Gli avvistamenti sono iniziati mesi fa. Il capriolo era ancora cucciolo. Da allora è diventato adulto, ha le corna e pure un nome: Manolo. "Manolo il capriolo".

"Si è umanizzato - ha detto all'Ansa Sauro Presenzini, presidente Wwf della provincia di Perugia - e questo non è un bene per lui". "L'animale - ha aggiunto - ha preso confidenza con l'ambiente urbano e in particolare con le persone al punto che quando sente la presenza umana non esita a uscire dalle sterpaglie per avvicinarsi nella speranza di rimediare del cibo".

In decine si fermano ogni giorno nello spiazzo antistante le sterpaglie in attesa che Manolo faccia capolino. "C'è chi resta lì in attesa per ore per farsi un selfie - ha spiegato ancora il presidente del WWf -, chi gli porta acqua o chi addirittura crocchette come se fosse un cane, tutte cose che stanno mettendo a rischio il capriolo, anche se comprendo che molti gesti sono dettati dall'affetto che ormai si prova per questo animale".

Presenzini ha anche evidenziato i pericoli che questo 'Bambi' folignate corre. "Umanizzarlo - ha detto - gli ha cambiato le sue naturali abitudini e sono sempre più frequenti incursioni sulle strade circostanti, per altro molto trafficate e quindi il rischio che finisca investito è alto".

 

"UN CAPRIOLO IN CITTÀ 😃 #manoloilcapriolo #bambyilcucciolone

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Intanto il Wwf perugino ha informato l'ufficio Ambiente della Regione Umbria, ma una soluzione alternativa al momento è difficile da individuare. "Il capriolo - ha sostenuto Presenzini - andrebbe trasferito altrove, ma per farlo occorre catturarlo e questo potrebbe comportare dei rischi". La cattura, infatti, magari con l'utilizzo di sonniferi, "potrebbe provocare uno stress cardiaco che potrebbe essergli fatale". E poi ci sarebbe il dilemma di dove portare Manolo. "In uno zoo o in strutture simili - ha affermato - ci auguriamo proprio di no, diventerebbe solo un fenomeno da baraccone, ma l'alternativa non può certo essere quella di rilasciarlo libero nei boschi. Da alcuni giorni è stata aperta la caccia finalizzata proprio alla selezione dei caprioli, consegnarlo alle doppiette dei cacciatori sarebbe un delitto".