Botte e violenze alla moglie davanti ai bimbi, allontanano da casa

Perugia: la donna ha trovato il coraggio di denunciare dopo l’ennesima aggressione

VIOLENZE IN FAMIGLIA Un’altra vittima di maltrattamenti

VIOLENZE IN FAMIGLIA Un’altra vittima di maltrattamenti

Perugia, 25 ottobre 2016 - POCO PIÙ di un mese fa una donna maghrebina aveva il coraggio di denunciare, presso la locale Squadra Mobile, una difficile situazione familiare riconducibile a condotte violente poste in essere nei suoi confronti dal marito, suo connazionale. Invero già due mesi orsono aveva lamentato comportamenti aggressivi da parte del coniuge il quale l’aveva aggredita costringendola a recarsi al Pronto Soccorso dell’Ospedale Silvestrini. Le lesioni subite traevano origine da una violenta lite avuta con il marito per ragioni di carattere economico: alla richiesta della moglie di aver bisogno del denaro necessario a pagare la bolletta del gas, ed alla risposta di non averli, la moglie gli faceva notare che due giorni prima aveva giocato alle slot machine. L’uomo iniziava a minacciare la moglie dicendole “ti ammazzo”, sbattendola a terra e colpendola ripetutamente sulla testa con i piedi.

LA DONNA denunciava che non si era trattato di un singolo episodio ma di essere stata vittima nel tempo di numerosi episodi di violenza da parte del marito, dedito al consumo di alcool ed al gioco, episodi a cui spesso erano presenti i cinque figli minorenni che intervenivano per difendere la madre. Dichiarava, ancora, che in altra occasione di abuso di alcool era stata costretta ad un rapporto sessuale violento, che le aveva provocato una grave emorragia. I fatti venivano confermati da referti medici e dalla escussione di persone, vicine alla vittima, informate sui fatti. La donna, sentita un’ultima volta alla fine di settembre, confermava le precedenti dichiarazioni, dicendo di convivere ancora con il marito nonostante l’ultimo episodio di violenza accaduto alla presenza dei cinque figli, ma di vivere nel timore che potessero accaderle più gravi conseguenze, tanto a lei quanto ai ragazzi. Ritenendo sussistenti tutti i presupposti di legge per l’irrogazione della misura dell’allontanamento della casa famiglia, il pm competente formulava relativa richiesta al Gip che l’accoglieva.