L’addio al bimbo morto nel sonno. "Ciao Marco, piccolo angelo"

Bevagna, i tifosi del Foligno Calcio lo salutano con uno striscione

Gli addetti  del 118 non hanno potuto  fare altro che constatare il decesso

Gli addetti del 118 non hanno potuto fare altro che constatare il decesso

Bevagna, 5 febbraio 2018 - Sono giorni difficilissimi per la città di Bevagna. Dopo la morte nel sonno del bambino di otto anni, i sentimenti che la fanno da padroni sono il dolore e la rabbia. Oggi è il giorno del commiato: alle 16, nella chiesa di San Michele, l’ultimo saluto a quel ragazzino, sorridente e di animo buono, educato e grande appassionato di sport. Un abbraccio forte che si stringerà intorno alla famiglia, ai parenti e agli amici.

UN ABBRACCIO che la stessa città vuole far sentire, con il sindaco Annarita Falsacappa che non ha avuto dubbi e per oggi pomeriggio ha dichiarato il lutto cittadino: bandiere a mezz’asta, saracinesche chiuse, attività ferme «in segno di vicinanza alla famiglia e di partecipazione e cordoglio di tutta la cittadinanza bevanate». Tutti con un unico pensiero: salutare Marco, facendo sentire a mamma e papà che non sono soli.

E’ LA TESTIMONIANZA che hanno voluto rendere anche i tifosi del Foligno Calcio: i supporter della curva Bucciarelli, ieri durante la partita contro l’Assisi, hanno esposto uno striscione, grande. C’erano scritte poche parole, un abbraccio fortissimo: «Ciao Marco, piccolo angelo». Perché la sua tragica morte ha commosso l’Umbria. Oggi ai funerali parteciperanno anche gli amici della squadra di calcio, quelli che se la sentiranno di affrontare un momento così difficile per la lore età: chi ci sarà indosserà la maglia con i colori sociali e una maglia sarà adagiata sulla bara del piccolo Marco, come per accompagnarlo in questo ultimo viaggio.

E MENTRE la città non si spiega come sia potuto succedere che un bambino di otto anni, in salute, sia andato a dormire senza alcun problema senza risvegliarsi, si attendono gli esiti dell’autopsia. Accertamenti medico legali che, forse, potranno spiegare una tragedia che altrimenti appare inspiegabile quanto dolorosa. Capire perché quel bambino, nel fiore degli anni e con la vita spalancata davanti, non abbia risposto ai genitori che lo svegliavano, in una mattina come un’altra, per andare a scuola.