"Cerco chi salvò papà dai nazisti"

Da Sir Young un appello ai tifernati. Nobile inglese a Bocca Serriola con le foto del maggiore Leslie

La titolare del Bar della Cima, Elda ospita  i volantini-appello dei familiari di Leslie

La titolare del Bar della Cima, Elda ospita i volantini-appello dei familiari di Leslie

Città di Castello (Perugia), 19 ottobre 2017  - ERA UN MILITARE inglese, un prigioniero di guerra che fuggiva dal campo di prigionia fascista O49 di Fontanellato. Avrebbero potuto riconsegnarlo ai nazifascisti per non avere problemi e ripercussioni. Ma non ne ebbero il cuore, e si salvò. Si chiamava Leslie Young, maggiore dell’esercito inglese. Oggi suo figlio Sir Nick Young, 70 anni dopo, sta cercando quella famiglia di Bocca Serriola, di cui non conosce il nome, che ospitò, rifocillò e permise a suo padre di ricongiungersi all’Armata Britannica sbarcata ad Anzio. Il maggiore combattè poi in Normandia e tornò a casa sano e salvo, portando con sé questa storia da raccontare ai figli.

Sir Nick Young è salito su al Valico di Bocca Serriola martedì pomeriggio e lì, accolto dalla mitica Elda del Bar della Cima, ha raccontato la vicenda del padre, lasciando affisso sulla bacheca di legno dove i motociclisti mettono messaggi, annunci e sfottò, un volantino con la foto del padre. «Spero mi aiuti a ritrovare chi lo aiutò» ha detto l’uomo alla signora Elda cui ha consegnato il volantino con su scritto in sintesi la storia e soprattutto l’appello: «Chiunque abbia memoria di quella famiglia della Cima che dopo l’armistizio del ‘43 ospitò il maggiore inglese ci contatti...».

«UN SIGNORE distinto – racconta Elda commossa – sui 65 anni, accompagnato dalla moglie. Si sono fermati qualche giorno a Città di Castello nella speranza che qualcuno, vedendo il manifestino e la foto del maggiore, si facesse vivo. Ancora nulla purtroppo. Ma torneranno e speriamo che qualcuno riesca a trovare notizie. Sarebbe bellissimo per loro». Su al valico Piero, marito di Elda, Vasco, il «Tim» e qualche altro cliente del bar commentano la vicenda, toccati nel profondo.

QUALCUNO racconta la storia di un ebreo che fu ospitato da una famiglia di contadini a Colalpio, sulla montagna verso Apecchio: «Quando i tedeschi arrivavano – dice Piero –, la gente gli dava un falcinello e con quello fuggiva nei campi fingendo di essere un contadino. Non lo hanno mai preso». Storie di gente di montagna, coraggiosa: i rischi erano tanti, ma il cuore più grande della paura. Gente che il figlio del maggiore Young vorrebbe incontrare «per ringraziare chi ha accolto e aiutato mio padre. Lui non li ha mai dimenticati e nemmeno io e la mia famiglia».

Paolo Ippoliti