Perugia, 21 maggio 2014 - Il grande giorno è fissato sul calendario per domani. Quello nel quale la Conferenza Episcopale Italiana, riunita in assemblea, potrebbe ratificare una norma per la quale si batte da tempo: che sia lo stesso Santo Padre, cioè, a nominare direttamente, dopo un’ampia consultazione con la «base», il nuovo presidente della Cei. Occorre, comunque, una sostanziale modifica dello Statuto attualmente vigente. Se così dovesse essere, e tutto lasciare credere che tale evenienza possa effettivamente avverarsi si aprirebbero le porte per la nomina al vertice dei vescovi italiani (che in una prima fase potrebbe essere ad interim) del cardinale Gualtiero Bassetti, 72 anni, toscano di Marradi, amato e stimato arcivescovo di Perugia.

Che l'attuale presidente, il cardinale Angelo Bagnasco, sia in ribasso, è cosa nota. D’altra parte in apertura dei lavori assembleari romani per la prima volta nella storia non ha parlato il presidente Cei, il quale ha dovuto clamorosamente lasciare spazio all’intervento del Pontefice. Soltanto ieri c’è stato spazio per la prolusione di Bagnasco, che alcuni osservatori darebbero in procinto di rassegnare le dimissioni. Sensibile alle problematiche sociali, attento alle evoluzioni del mondo del lavoro e concentrato in prima persona sull’assistenza ai bisognosi, ai disoccupati e a quanti soffrono le conseguenze della congiuntura, il cardinale Bassetti ricopre attualmente l’incarico di vicepresidente Cei con competenza diretta sui vescovi del centro Italia. Papa Bergoglio lo stima particolarmente, ritenendolo un presule al passo con i tempi che impronta la propria missione spirituale ad una sobrietà apprezzabile in questi anni difficili.