Assisi, 24 aprile 2014-Tanti visitatori e non solo per il ‘ponte’ e per l’effetto Bergoglio. Cominciano ad arrivare i pellegrini diretti a Roma per la canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II in programma domenica. Un flusso notevole, che aumenterà nei giorni prossimi, e che si somma ai tanti che, da tutto il mondo, hanno scelto di visitare la terra del Poverello; in particolare dalla Polonia, terra natale di Papa Wojtyla, al punto che sono numerosi i frati polacchi giunti in questi giorni al Sacro Convento per svolgere attività di accoglienza dei propri connazionali. Sulla scalinata che unisce la Basilica inferiore a quella superiore da ieri mattina è stato issato il grande stendardo che raffigura i due Pontefici in visita Assisi, entrambi immortalati in visita alla tomba di San Francesco. In tanti si fermano, guardano, fotografano e meditano le due iscrizioni che vi sono riportate; frasi, relative ad Assisi, pronunciate dai due Papi.

 "Qui con San Francesco siamo veramente alle porte del Paradiso" disse Giovanni XXIII, pellegrino alla tomba del Santo il 4 ottobre del 1962, giusto una settimana prima dell’apertura del Concilio Vaticano II. Una visita che fece epoca, in treno (oltre ad Assisi Papa Roncalli visitò, nella stessa giornata anche Loreto), con i frati del Sacro Convento avvisati giusto due giorni prima. "Francesco è necessario per la Chiesa e per il mondo, per scrivere nuovi capitoli della storia", sono invece le parole, riportate nello stendardo, di Giovanni Paolo II, per ben sei volte in visita ad Assisi, un autentico record; la prima poco dopo l’elezione, nel 1978, la più ‘rivoluzionaria’ quella del 27 ottobre del 1986, quando, nella città di San Francesco, invitò a pregare per la pace i 62 capi religiosi rappresentanti le più grandi religionidelmondo: Assisi divenne altare del mondo. Un legame speciale che la città serafica, in queste ore che precedono la canonizzazione di Giovanni XXIII ‘il buono’ e Giovanni Paolo II ‘il grande’, ha voluto ricordare.