Castiglione del Lago 8 marzo 2014_ Trasformare la propria passione in un lavoro che dà lavoro anche in tempo di crisi? Sì, si può. E’ quanto ha fatto Sabrina Morami, giovane, affascinante e capace imprenditrice che una quindicina di anni fa, dopo un diploma in ragioneria e studi universitari in scienze politiche, ha «scoperto» il vino.

«Tutto è nato quasi per caso — racconta Sabrina, umbra doc, cresciuta in una famiglia di imprenditori che operano nel campo della sicurezza —. Ad un certo punto, nel ’98, mi sono ritrovata a occuparmi dell’azienda agraria, 130 ettari nel comune di Castiglione del Lago in località Morami dal nome dei miei avi. All’interno c’era un vecchio vigneto. E’ stato amore a prima vista. Era tutto da rinnovare, ovviamente. L’ho fatto con la cura che si dà a una ‘creatura’ che oggi sento davvero mia».
Per una che non aveva esperienza nel settore deve essere stato duro. Come ha fatto?
«Mah, forse all’inizio c’è stata un po’ di incoscenza. Poi la cosa mi ha preso la mano e così nel 2007 la cantina ha cominciato ad avere una programmazione con obiettivi importanti. E’ uscito infatti il Renaia Rosso Igt, e nel 2009 il Pratolungo, un bianco Igt e il Podicerri Igt. Nel 2011, proprio per il mio compleanno, un regalo speciale: il Cardissa, uno chardonnay Igt in purezza che fermenta e matura in barrique di rovere francese per 6 mesi e si affina in bottiglia, magnum da 1,5 lt, per 12 mesi».
Produzione attuale?
«Circa 13.000 bottiglie, per i quattro vini. Un quinto è di prossima uscita. Le produzioni sono limitate e basse le rese per ettaro. la raccolta è manuale con attenzione all’integrità degli acini. Così diamo lavoro a diverse persone. Produciamo anche olio, seguendo la filosofia di un’agricoltura integrata, e tutto intorno abbiamo casali adibiti ad agriturismo. Che dire? Non avrei mai immaginato di arrivare a questo punto. Eppure eccomi qua con un mercato di enoteche e ristoranti medio alti in Italia e esportazioni in Danimarca. Ma stiamo entrando anche su altri mercati esteri. Da quest’anno abbiamo previsto raddoppi di produzione. E proprio in questi giorni debuttiamo nella prima fiera internazionale il ‘Taste’ di Firenze. Insomma, siamo piccoli ma speriamo di crescere, in punta di piedi, guardando con rispetto alla tradizione dei grandi marchi umbri».
Bella, brava... illustra lei i suoi vini al pubblico?
«Sì, e mi diverte molto. Grazie a questa passione ho vinto la mia atavica timidezza».
Sarà mica pure una brava chef?
«Chef non direi proprio — confessa — però a spadellare ci provo!».
Donatella Miliani