Perugia, 23 novembre 2013 - Due casi di intossicazione d monossido di carbonio che , hanno richiesto la
notte scorsa l’intervento degli operatori del 118 , sono avvenuti a S. Giustino , dove si è reso necessario l’intervento di più autoambulanze per soccorrere 7 persone che si trovavano in un casale per alcune prove musicali della band di cui fanno parte. Il fatto è avvenuto attorno alle 23 e sembra sia conseguenza di una stufa difettosa che ha provocato malesseri più o meno gravi del complesso musicale. Dapprima è stata soccorsa una donna di 40 anni residente a S. Sepolcro e trattenuta nel Reparto di Osservazione Breve del
nosocomio tifernate. Successivamente anche gli altri hanno accusato disturbi all’apparato respiratorio e con il coordinamento del personale della centrale del 118 sono stati trasferiti nella camera iperbarica dell’Ospedale di Fano, dove sono stati trattati e questa mattina sono rientrati a Città di Castello dove si trovano ricoverati. Le loro condizioni vanno monitorate ma vengono escluse conseguenze gravi. Della comitiva di amici, musicisti per diletto, facevano parte un uomo di 53 anni, la figlia di 31, e due altri giovani rispettivamente di 33 e 30 anni residenti a Monterchi e S. Sepolcro.
Il secondo episodio, in tutt’altra zona della provincia di Perugia , a Marsciano dove una intera famiglia di origini marocchine è stata ugualmente ricoverata in Ospedale, questa volta al S.Maria della Misericordia , per la stessa ragione: intossicazione da monossido di carbonio. La centrale 118 attraverso l’ufficio stampa dell’Azienda Ospedaliera fa sapere che oltre ai due genitori di 39 e 33 anni, sono ricoverati anche i loro due figlioletti di nove e sette anni. Le loro condizioni non destano particolare preoccupazione
nei sanitari. La famiglia per i primi soccorsi si era rivolta inizialmente al servizio della Guardia Medica di Marsciano e li dopo le prime cure sono stati trasferiti al S. Maria della Misericordia
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