Perugia, 23 novembre 2013 — DON FABIO Quaresima non vuol saperne di pagare mille euro di contravvenzione perché le campane della sua parrocchia suonano troppo forte. E presenta una nota al Comune nella quale definisce «inattendibili» le rilevazioni dell’Arpa. Una contromossa grazie alla quale il sacerdote di Olmo ottiene una sospensione dei termini del versamento della multa, visto che la sanzione doveva già essere stata pagata.

QUESTO è il risultato del confronto che c’è stato all’inizio della settimana a palazzo Grossi e a cui hanno partecipato tra gli altri lo stesso don Fabio e il dirigente del Comune, Roberto Chiesa. Il parroco infatti aveva ricevuto una raccomandata dall’ente il 15 ottobre per l’ormai nota storia delle campane di Santa Maria della Speranza di Olmo (la domenica suonano troppo e troppo forte), nella quale veniva invitato (si fa per dire) prima di tutto a ridurre il numero dei rintocchi nei giorni festivi e poi a pagare una sanzione amministrativa di 1.105 euro per gli «sforamenti» ripetuti che si erano verificati nei mesi scorsi (le rilevazioni infatti erano relative a luglio). Il prete aveva subito manifestato la propria contrarietà al provvedimento, spiegando prima di tutto che le «scampanate» nel frattempo erano già state abbondantemente ridotte dopo le segnalazioni ricevute dagli abitanti del quartiere.

COSÌ 20 giorni dopo la lettera ricevuta da Palazzo dei Priori, don Fabio ha preso carta e penna e ha risposto per le rime, contestando «l’inattendibilità delle misurazioni fonometriche effettuate nella parte in cui è stato rilevato il superamento del limte vigente» e per questo motivo ha chiesto un’audizione personale ai tecnici comunali. L’ente a questo punto ha trasmesso la nota della parrocchia direttamente all’Arpa (che in estate aveva effettuato i rilievi fonometrici) per formulare le osservazioni in merito alla parte tecnica e «in modo da definire le prossime fasi del procedimento in materia di inquinamento acustico avviato nei confronti della parrocchia di Olmo» (nella foto). Siccome però l’Arpa non ha ancora risposto, si è deciso di sospendere. Ma la telenovela delle campane è tutt’altro che conclusa e intanto il Natale è alle porte...
di Michele Nucci