Firenze, 12 ottobre 2013 - E' di Amanda Knox la traccia di Dna individuata sul coltello considerato dall'accusa l'arma usata per uccidere Meredith Kercher e analizzata nel nuovo processo d'appello a Raffaele Sollecito e alla studentessa americana in corso a Firenze.

La conferma di quanto già emerso nelle scorse settimane arriva dalla perizia svolta dai carabinieri del Ris di Roma per disposizione della Corte e depositata oggi alla cancelleria del tribunale di Firenze.

Le analisi hanno infatti evidenziato "la presenza di una quantità estremamente esigua di materiale genetico derivante dal contributo di uno o più soggetti femminili - scrivono nelle loro conclusioni i periti incaricati dalla Corte d'assise d'appello di Firenze.

Gli esperti dei Ris incaricati dell'esame ritengono che la traccia di Dna repertata "nel punto di contatto tra la lama e l'impugnatura" sia "in condizioni analitiche complesse (low-template Dna o low copy number)", ma le comparazioni hanno "permesso di escludere l'ipotesi che materiale genetico di Meredith, Rudy Guede e Raffaele Sollecito sia presente nella traccia 'I' e che, quindi, tali soggetti possano aver contribuito, con proprio materiale biologico, alla traccia I". I risultati hanno quindi consentito di ''riscontrare un elevato grado di compatibilità, statisticamente supportato, tra il profilo genetico di Amanda Knox ed i profili genetici della cosiddetta traccia 'I'", si legge nella perizia. Durante l'esame sono state fatte anche le verifiche specificamente volte a escludere ''potenziali, ancorché estremamente improbabili, eventi di contaminazione del materiale genetico''.

Il coltello, da cucina, venne sequestrato in casa di Raffaele Sollecito che all'epoca del delitto era fidanzato con la Knox. Le difese dei due imputati - che si sono sempre proclamati innocenti - hanno quindi sempre sostenuto che la presenza delle tracce genetiche della giovane americana fosse normale, dato che frequentava normalmente l'abitazione e usava i vari oggetti.

Nel corso delle indagini la polizia scientifica ha isolato un'altra traccia di Amanda Knox vicino al manico e di Meredith sulla lama, ma i risultati erano stati ritenuti inattendibili dai periti della Corte d'assise d'appello di Perugia che assolse i due giovani. Di diversa opinione la Cassazione, che ha annullato la sentenza e ha disposto la celebrazione di un nuovo processo di secondo grado, che si sta svolgendo a Firenze.

Non c'è, invece, il Dna di Meredith Kercher.


PARLA LA DIFESA DI SOLLECITO Per l'avvocato difensore di Sollecito Giulia Buongiorno questo risultato è "l'ennesima prova che non c'è alcun collegamento tra Raffaele Sollecito e l'omicidio di Meredith Kercher". Il legale ha voluto porre l'accento sul fatto che il codice genetico né della vittima, né di Rudy Guede (l'ivoriano condannato in via definitiva a 16 anni per l'omicidio in concorso di Meredith) sono stati individuati, sottolineando invece come la Knox frequentasse la casa di Sollecito, di cui all'epoca era la fidanzata, e usasse normalmente il coltello.

"Con i risultati della perizia depositata oggi - ha detto la Bongiorno - è venuto meno l'ultimo flebile collegamento tra Sollecito e l'omicidio". Secondo un altro dei difensori del giovane, l'avvocato Luca Maori, la nuova traccia rappresenta un 'prolungamento' di quella già analizzata. "E' la dimostrazione - ha affermato - che Amanda lo ha preso per tirarlo fuori dal cassetto e farne un normale uso in cucina". Anche Maori ha tenuto a sottolineare che sul coltello "non c'è il Dna di Meredith, come hanno ampiamente dimostrato i periti della Corte d'assise d'appello di Perugia"."


PARLA LA DIFESA DI AMANDA "Si allontana sempre di più la possibilità che quella sia l'arma del delitto", sostiene Luciano Ghirga, uno dei difensori di Amanda Knox. Secondo il legale, dalle conclusioni depositate oggi "emerge che i periti nominati dalla Corte d'assise d'appello di Perugia, che non avevano allora strumenti idonei a esaminare una così bassa quantità di materiale, hanno operato bene".

"Gli esperti nominati dai giudici di Firenze - ha spiegato - hanno infatti ricostruito i metodi per analizzare un campione low copy number, ma si pongono gli stessi problemi che a Perugia fecero ritenere non affidabili le conclusioni della polizia scientifica. In particolare per la traccia sul coltello attribuita a Meredith Kercher. Le critiche mosse all'operato della scientifica erano quindi fondate".


PARLA L'ACCUSA "La perizia conferma quello che era stato ufficiosamente anticipato. E' provato che il coltello è stato usato dalla Knox e tale elemento, valutato insieme a quelli già presenti, permette di ipotizzare la responsabilità degli imputati", è il commento del legale della famiglia Kercher, l'avvocato Francesco Maresca.



Si delinea già la battaglia che avverrà nell'aula della Corte d'assise di appello di Firenze mercoledì 6 novembre, quando verranno discussi gli esiti della perizia. Come già annunciato, Raffaele Sollecito è attualmente in viaggio verso l'Italia dopo il periodo di vacanza trascorso a Santo Domingo per presentarsi in aula alla prossima udienza: lo ha confermato oggi all'ANSA il padre Francesco, che ha informato con un sms il giovane dei risultati della perizia depositata oggi.